Il movente degli attentati in Sri Lanka - una delle mete turistiche più consigliate degli ultimi anni - non è ancora chiaro.
Nel giorno di Pasqua sono state prese di mira chiese cattoliche e hotel che si trovavano a Colombo e a Negombo; otto esplosioni hanno portato alla morte di oltre 290 persone. E non è finita: si temono altri attentati dato che sono stati rinvenuti 87 detonatori non utilizzati in una stazione dei bus. Per contrastare questi atti di terrorismo è stato dichiarato lo stato d'emergenza nazionale.
Mentre ci si interroga sulle ragioni di questa strage, sono state arrestate 24 persone e il governo punta il dito contro il gruppo terrorista islamista locale National Thowheeth Jama'ath.
Questi attentati, in un paese che stava ritrovando la stabilità dopo una sanguinosa guerra civile durata oltre 25 anni, sollevano diversi interrogativi: cosa dire dell'avvertimento ignorato del rischio di attentati imminenti? Che ruolo ha giocato la spaccatura interna al Paese? Come mai questi atti sanguinosi proprio in Sri Lanka? Chi ci sta davvero dietro? La pista jihadista è quella più accreditata, ma ce ne sono altre?
Ne parleremo con:
Marzia Casolari, professoressa di storia dell'Asia all'Università di Torino
Loretta Dalpozzo, nostra collaboratrice dal sud-est asiatico
Sergio Miracola, analista della NATO a Norfolk in Virginia, si occupa di relazioni strategiche e terrorismo in Asia
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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https://www.rsi.ch/s/703681