La tendenza a concentrare il numero di abitanti del pianeta nelle città è iniziata con la rivoluzione industriale che ha scardinato il paradigma delle campagne quale motore economico e luogo di disponibilità dei beni di prima necessità. L’avvento della meccanizzazione e dei fertilizzanti nei campi ha poi accelerato la diminuzione della forza lavoro necessaria nei campi, spingendo ulteriormente la gente ad andarsene in città a cercar miglior fortuna.
Questa dinamica della distribuzione della popolazione umana mondiale, eccetto qualche variazione locale, è tutt’ora in corso. Essa ha portato la popolazione urbana a superare quella rurale nel 2007. Addirittura, nel 2050, secondo proiezioni della Population Division dell’ONU, le persone che vivranno nelle città rappresenteranno i due terzi della popolazione mondiale.

La City di Londra
Questo flusso dalle aree rurali a quelle urbanizzate non è stato appannaggio solo delle persone. Una quantità di animali e piante ha approfittato, clandestinamente o per espresso volere delle persone, del trasporto e dell’ospitalità umana nelle città. Tutto questo fa sì che oggi le città siano ecosistemi complessi che assommano una miriade di nicchie ecologiche che vanno, senza soluzione di continuità, dalla camera da letto regno delle cimici …dei letti, fino al ruscello rivitalizzato del quartiere abitato da specie di pesci e anfibi, oramai rare nel resto del territorio.
Le cimici dei letti, il ritorno
Servizi 12.01.2014, 01:00
Soprattutto se guardiamo ai decenni appena trascorsi, abbiamo costruito le città solo con cemento, acciaio, asfalto e vetro. Dentro le case, invece, abbiamo portato la climatizzazione. Abbiamo drasticamente modificato l’ambiente con l’illusione di crearlo su misura solo per noi, per ottenere delle condizioni ideali di vita all’essere umano, lasciando fuori tutti gli altri organismi buoni e cattivi (secondo il nostro punto di vista).
Ma non è andata così. In città vivono e si moltiplicano tutta una serie di organismi perfettamente adattati a vivere in nicchie particolari. Alcuni sono veri e propri parassiti delle persone o degli animali da compagnia, altri vivono a spese di derrate alimentari, dei libri in biblioteca o del legname d’opera. Senza contare che nei biotopi e nelle aree verdi create artificialmente, vivono e si riproducono molte specie animali e vegetali che in città hanno trovato un rifugio sicuro, accogliente e ricco di nutrimento.
Oggi la maggior parte delle persone che vivono in città sono completamente avulse dalle realtà naturali e rurali. Non conoscono più, perché non li vedono più (dal vero), né i fenomeni naturali stagionali né gli animali e le piante del territorio. Questa condizione di ignoranza su fenomeni biologici e sui loro attori principali fa sì che il cittadino sia completamente impreparato di fronte alle azioni di disturbo, di attacco o di predazione delle derrate alimentari o dei beni materiali accumulati inflittegli dagli indesiderati intrusi.

Il Vecchio Giardino botanico: Zurigo è una città che offre ampi scorci di natura
Nelle città odierne, dal punto di vista della convivenza con gli animali e gli insetti in particolare, si sta giocando una partita fondamentale che intreccia interessi legati alla nostra salute, al nostro benessere sociale ed economico e alla conservazione della biodiversità. La convivenza in determinate condizioni e con alcune specie particolari non è sempre facile: la proliferazione di zanzare, vespe o blatte può generare disagio, problemi sanitari e moltiplicare le richieste di intervento.
Invece, i tetti verdi, gli orti e i giardini condivisi, i parchi urbani e persino le aiuole stradali possono diventare rifugi per insetti utili, che partecipano addirittura al controllo di quelli problematici. Città ben progettate, tenendo conto della miriade di nicchie ecologiche presenti, possono migliorare la nostra vita e la convivenza con i tanti esserini che condividono con noi gli spazi urbani.
Tutto ciò nella pratica è molto difficile, soprattutto perché le città presentano aspetti problematici dovuti allo stratificarsi nel tempo di scelte non ottimali. È qui che può giocare un ruolo fondamentale l’entomologia urbana: una scienza interdisciplinare che coinvolge entomologi, ovviamente, ma anche ecologi, urbanisti, igienisti, agronomi e persino sociologi. Studiare gli insetti in città significa anche interrogarsi su come progettiamo gli spazi pubblici, su quali materiali usiamo, su come gestiamo i rifiuti e l’illuminazione notturna, per esempio.

Lo studio e il monitoraggio della fauna di artropodi in città è primordiale per prevenire situazioni problematiche
Per migliorare le conoscenze sugli insetti urbani (e non solo), favorire la presenza di quelli utili e sfavorire gli infestanti molto è già stato fatto, per esempio possiamo citare le ricerche del WSL, gli strumenti sviluppati dalla Società entomologica svizzera o da Infofauna. Sul campo, nell’ambito delle misure concrete, sempre a titolo di esempio, possiamo citare le misure di lotta sviluppate dal Cantone Ticino per arginare le sviluppo della zanzara tigre, misure ora adottate anche in alcune città del nord delle Alpi, dove nel frattempo la zanzara tigre si è insediata, spinta dagli spostamenti delle persone e delle merci e sostenuta dai mutamenti climatici che hanno reso accoglienti per lei città che prima non lo erano.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/natura-e-animali/La-zanzara-tigre-a-Ginevra--1173961.html
Per capire quali siano alcuni dei risvolti più importanti dell’entomofauna cittadina nei grossi centri urbani vicini alla Svizzera italiana, abbiamo interpellato un paio di esperti e un’esperta che operano nelle città di Ginevra, Milano e Zurigo.
Il giardino di Albert RePlay - Invasori
RSI Info 10.07.2022, 18:05
A Ginevra Mickaël Blanc studia la biologia e l’ecologia degli insetti. È specializzato nella fauna locale dei coleotteri e nello studio degli insetti urbani ed è collaboratore scientifico al Dipartimento di entomologia del Museo di storia naturale di Ginevra. Museo che offre consulenze nel campo dell’identificazione di insetti, anche di quelli infestanti. Invece, i consigli sulla lotta sono lasciati alle autorità cantonali preposte al controllo e alle ditte private specializzate nella disinfestazione. Mickaël Blanc precisa subito che da un punto di vista scientifico si cerca di non parlare di specie utili o dannose, perché ogni specie ha il suo posto in un ecosistema funzionante.
A cosa servono le zanzare?
RSI Edu 14.08.2024, 12:00
Secondo il ricercatore è anche piuttosto azzardato pronunciarsi sulla situazione dell’entomofauna che vive nelle vicinanze o all’interno delle abitazioni. Innanzitutto, perché la densità degli insetti varia di anno in anno, ma poi anche perché le segnalazioni tendono ad aumentare ogni anno con il boom delle scienze partecipative e delle applicazioni per la raccolta dei dati.
Tuttavia, il collaboratore scientifico ci dice che: “diverse specie invasive sono riuscite a insediarsi in modo permanente in Svizzera a causa dei cambiamenti climatici e degli inverni meno rigidi. È il caso, in particolare, della formica Tapinoma magnum Mayr e, più recentemente, dal coleottero giapponese (Popillia japonica Newman). Queste due specie possono essere presenti nelle immediate vicinanze delle abitazioni e causare notevoli fastidi a causa del loro comportamento difensivo o allergenico, della loro abbondanza o dei danni che possono provocare”.

Tapinoma magnum: maschio, regina, operaia e alcune uova
Il collaboratore scientifico del Museo di Ginevra osserva ancora che: “l’ambiente urbano è sempre più favorevole all’insediamento di specie esotiche invasive. Da un lato a causa di una biodiversità locale impoverita dalla mancanza di spazi verdi di qualità, dall’altro a causa della piantumazione di nuove specie arboree dette più resistenti al riscaldamento globale, ma che non consentono di nutrire o ospitare la biodiversità locale. Al contrario, si nota che alcune specie esotiche, spesso invertebrati, approfittano del loro opportunismo per trovare rifugio in queste nuove nicchie ecologiche vuote”.

Tutto sommato Ginevra appare ancora una città relativamente verde
Mickaël Blanc sostiene anche che le grandi città devono far di più per restaurare ecosistemi funzionali perché per molto tempo hanno saputo conservare parchi e viali che ospitavano una grande varietà di alberi e piante autoctone, contribuendo alla sopravvivenza di specie ombrello (organismo la cui protezione attiva porta indirettamente alla conservazione di molte altre) che non trovavano più rifugio nelle foreste o nelle campagne sfruttate intensivamente.
E se da una parte l’abolizione dei prodotti fitosanitari e la gestione estensiva hanno avuto un forte impatto positivo sulla vita, altre pratiche continuano ad essere distruttive, come, ad esempio, il rinnovo dei vecchi alberi, la loro triturazione o la loro sostituzione con essenze esotiche, ad esempio.

Le file di vecchi alberi che ornano la via hanno un grande valore ecologico, oltre che estetico
Mickaël Blanc conclude dicendo che: “anche in ambiente urbano, il mantenimento di una grande diversità autoctona consente la regolazione naturale degli organismi indesiderati, ma anche una buona qualità della vita grazie ai servizi ecosistemici forniti dal nostro ambiente”.

Milano: CityLife
A Milano opera Franco Casini, entomologo e disinfestatore, laureato in Scienze agrarie all’Università degli Studi di Milano. Con lui ci concentriamo soprattutto su quanto sta avvenendo nel mondo degli infestanti della città. Secondo le sue osservazioni, le maggiori criticità legate agli infestanti della città di Milano e delle aree urbane lombarde si concretizzano attorno alle specie classiche: le cimici dei letti, le blatte (soprattutto Blattella germanica L.) e i ratti (soprattutto Rattus norvegicus Berkenhout - il ratto delle chiaviche - nelle città).
Una delle grandi difficoltà nel contesto lombardo, sempre secondo l’entomologo, è la difficolta di diagnosi: “dovuta di solito ad interventi pregressi errati per scarsa competenza di alcuni operatori o per non corretta interpretazione dei sintomi da parte dei clienti, ragion per cui ogni fenomeno di eruzione cutanea diventa automaticamente un problema di cimici dei letti, o qualsiasi insetto è per forza uno scarafaggio”.

Cimice dei letti che si nutre, pungendo la pelle
Franco Casini, a proposito del bacino milanese, ci ha formulato anche qualche previsione per il futuro: “dato il riscaldamento globale prevedo anche al nord una comparsa sempre maggiore della blatta americana (Periplaneta americana L.) e casi sempre più frequenti di termiti (Reticulitermes lucifugus Rossi e Kalotermes flavicollis Fabricius), che sono entrambi al momento più tipici dell’Italia meridionale e comunque di ambienti più caldi”.

Termiti infestanti (Kalotermes flavicollis)
A Zurigo c’è un centro che fa capo all’amministrazione comunale specializzato nella prevenzione dei parassiti . È stato fondato nel 1928 a causa di un’infestazione di zanzare. Già allora, fornire consulenza gratuita alla popolazione cittadina in caso di problemi di parassiti era un compito importante. A ciò si aggiungeva la supervisione della disinfestazione delle cimici dei letti, che all’epoca veniva ancora effettuata con un gas pericoloso, che aveva causato alcuni decessi.
Oggi il centro conta cinque dipendenti a tempo indeterminato (due biologi, un agronomo e due ingegneri ambientali) con un carico di lavoro totale del 300%. Tra i compiti importanti del centro c’è quello di offrire consulenza gratuita ai cittadini sul tema degli infestanti (2500 richieste di informazioni in media all’anno), del monitoraggio degli infestanti a Zurigo e della lotta ai roditori e alle specie alloctone invasive.

Richieste di informazione e consulenze al Centro comunale specializzato nella prevenzione dei parassiti di Zurigo (media 2020-2022) quasi la metà delle richieste riguarda animali innocui entrati per caso nelle abitazioni
Per illustrare alcuni aspetti legati alla fauna infestante a Zurigo abbiamo contattato la biologa Gabi Müller, consulente, specialista di infestanti e insetti invasivi del Centro comunale specializzato nella prevenzione dei parassiti di Zurigo. La biologa ci conferma che anche a Zurigo la cimice dei letti Cimex lectularius Latreille) rappresenta un problema in crescita.
Dal 2000 le segnalazioni relative a questo insetto sono in aumento a Zurigo (e in tutto il mondo). Ciò è dovuto al forte aumento della mobilità globale e dei viaggi, durante i quali le cimici dei letti vengono trasportate nei bagagli. Inoltre, a causa dell’uso improprio dei biocidi si sono sviluppate delle resistenze. La lotta contro le cimici dei letti è molto impegnativa e può diventare costosa.

Evoluzione nel tempo della densità di cimici dei letti nei quartieri di Zurigo (1999-2023)
Gabi Müller ci racconta anche la sua esperienza a Zurigo: “Per quanto riguarda le cimici dei letti, ci sono due gruppi di popolazione interessati: il primo è costituito dalle persone che viaggiano e portano a casa le cimici nei bagagli. Queste persone possono normalmente permettersi un servizio professionale di disinfestazione. Il secondo gruppo è costituito da persone che vivono in condizioni precarie e che spesso vengono collocate in immobili già infestati dalle cimici dei letti.
Queste persone sono felici di avere un posto dove vivere e quindi non segnalano l’infestazione all’amministrazione condominiale, oppure non sono in grado di fare nulla al riguardo per motivi di salute. Quando veniamo a conoscenza di situazioni di questo tipo, effettuiamo un’ispezione e chiediamo all’amministrazione condominiale di effettuare un trattamento in tutto l’edificio. In questo modo contribuiamo a evitare che le cimici dei letti si diffondano in città quando gli inquilini si trasferiscono o devono andare in ospedale o in una casa di riposo”.

Evoluzione dei casi di blattella germanica e cimice dei letti a Zurigo (1994-2024)
Fortunatamente a Zurigo ci sono insetti un tempo problematici che oggi lo sono molto meno. Le segnalazioni relative alla blattella germanica sono diminuite notevolmente dall’inizio della raccolta dati a Zurigo. Ciò è dovuto all’introduzione di esche gelatinose altamente efficaci e alla sensibilizzazione della popolazione e delle amministrazioni condominiali da parte delle aziende di disinfestazione e del centro specializzato zurighese.
A questo proposito Gabi Müller ci spiega che: “In caso di infestazione di più appartamenti, la disinfestazione in un solo appartamento è inutile, perché gli scarafaggi tornano. È necessario controllare tutti i locali dell’intero immobile e, se necessario, trattarli. Se un amministratore condominiale non intende farlo, in questi casi possiamo effettuare un’ispezione e, se vengono trovati scarafaggi in più di un appartamento, ordinare un’indagine sull’infestazione e la disinfestazione dell’intero immobile”.
La regressione dei casi di blattella germanica, dichiarati nei quartieri di Zurigo (1991-2020)
Anche a Zurigo Continuano a comparire nuovi insetti invasivi. Nel 2016 sono state trovate le prime uova della zanzara tigre, Aedes albopictus Skuse, alla stazione degli autobus a lunga percorrenza nel centro di Zurigo. Lì si sono riscontrate introduzioni annuali di zanzare tigre con gli autobus provenienti da zone in cui la zanzara tigre si è già insediata.
Gabi Müller precisa che: ”finora, tuttavia, siamo riusciti a impedirne la diffusione nei quartieri urbani limitrofi grazie a un monitoraggio e a una lotta costanti. Nel 2018 sono state segnalate zanzare tigre a Zurigo-Wollishofen. Siamo riusciti a debellare questa presenza nel 2020. L’anno scorso è stata segnalata una grande popolazione a Zurigo-Wipkingen. E nel 2025 abbiamo scoperto anche una piccola presenza a Zurigo-Hirslanden. Il monitoraggio, la lotta e l’informazione della popolazione comportano molto lavoro aggiuntivo”.

Zanzara tigre in azione
“Il Centro di prevenzione dei parassiti di Zurigo è l’unico ente in Svizzera i cui collaboratori hanno una solida formazione in entomologia e disinfestazione. Questa combinazione di conoscenze non esiste in nessun altro luogo”. Ci dice Gabi Müller che conclude con un appello: “mi auguro che ci siano più centri specializzati di questo tipo, ad esempio quattro centri di segnalazione regionali, simili alla rete svizzera contro le zanzare. Un centro specializzato per ogni cantone sarebbe ancora meglio, perché in futuro ci sarà abbastanza lavoro”.
Anche noi siamo convinti che la formazione, la consulenza e la divulgazione nel campo dell’entomologia urbana sia molto importante per il nostro futuro. In fondo, imparare a conoscere meglio gli insetti significa imparare a convivere meglio con la natura, anche quando sono inquilini indesiderati e si presentano irsuti, con sei zampe e (almeno) un paio d’ali.