La presenza invasiva della palma di Fortune (Trachycarpus fortunei) a Sud delle Alpi ci ha portato a guardare questa pianta con un certo sospetto. Ma per molte popolazioni nel mondo, specie nell’Africa occidentale, la palma (o le palme, visto che di specie se ne contano ben 2’500), ricopre un ruolo cruciale per la vita quotidiana e l’economia locale. Materiali come la rafia e il rattan, ampiamente utilizzati anche in Europa, provengono da queste piante. Ma non solo: da esse si ricavano tetti, mobili, medicine, cibo, utensili e via dicendo.
Una curiosità:
Le palme sono delle monocotiledoni: evolutivamente sono più vicine a un filo d’erba che a dei veri e propri alberi. La crescita di una palma non avviene mai in spessore, ma solo in altezza, proprio come farebbe un filo d’erba.
“La pianta con più usi diversi al mondo è la palma da cocco”, spiega Nicola Schönenberger, direttore del Giardino botanico di Ginevra. “Di lei si usano radici, foglie, fibre, noci: qualsiasi cosa”. Una pianta vittima del suo successo: il sovrasfruttamento distrugge i suoi habitat, e la sua scomparsa potrebbe mettere in ginocchio intere popolazioni, oltre agli ecosistemi e la fauna selvatica che di essa si nutre.
Un'immagine da cartolina dal lungolago di Ascona: la palma "ticinese" (Trachycarpus fortunei) dal 2024 è considerata fuorilegge dalla Confederazione, che ne proibisce la vendita. Le piante già presenti non vengono però toccate
Piante da proteggere
È proprio la diminuzione delle palme in natura in alcune aree dell’Africa occidentale ad aver spinto il Giardino botanico di Ginevra, in collaborazione con varie istituzioni africane, a dar vita nel 2020 al progetto MultiPalms, che intende conservare e studiare una dozzina di specie minacciate in paesi come Costa d’Avorio, Ghana e Benin.
Il programma di etnobotanica e cooperazione internazionale prevede, oltre a un impegno per una maggior comprensione dell’uso delle palme, anche lo sviluppo di soluzioni agroecologiche sostenibili, la riabilitazione di aree degradate, con un’attenzione all’educazione ambientale. Il progetto MultiPalms punta inoltre sulla formazione in loco di giovani scienziati: dal 2021 a oggi sono stati formati cinque studenti di Master nei rispettivi paesi di studio, il tutto in collaborazione con gli orti botanici della regione, dove nascono vivai sperimentali per favorire la moltiplicazione delle specie interessate.

Un momento di studio sul campo
Il progetto, oltre a sostenere le economie locali che ruotano attorno ai prodotti derivati dalle palme, ha anche uno scopo implicito di sostenibilità ambientale, come spiega Nicola Schönenberger: “Se dovesse sparire dalla natura la possibilità di sfruttare questi materiali, si andrebbe a sostituirli tutti con la plastica, che a sua volta finisce nei suoli, negli oceani, e via dicendo”.
Il vivaio del progetto accoglie numerose specie di palme
Un ricco patrimonio vegetale
Quando parliamo della famiglia delle palme (famiglia delle Arecaceae) nella nostra mente compaiono ambienti tropicali, con particolare riferimento a specie iconiche come la palma da cocco (Cocos nucifera) e la palma da olio (Elaeis guineensis). In realtà, il numero di specie presenti in Africa è ben superiore: sono 68 le specie identificate. Il Paese con il più alto numero di specie di palme da un punto di vista tassonomico è la Nigeria, dove se ne contano 32. Il Ghana ne ha 18 ed è seguito dalla Costa d’Avorio (17 specie) e dal Benin (15 specie).

La creazione di scope ricavate da foglie di palma
Le palme offrono una grande varietà di aspetti e forme. Le palme erette (simili ad alberi) si contrappongono alle palme rampicanti (rattan). Per quanto riguarda le foglie, ne esistono di pennate (palma da cocco, palma da olio, palme da rafia, rattan, palme da dattero) e di palmate (palma dum, palme a ventaglio africane). Anche infiorescenze e frutti variano notevolmente a seconda della specie, testimoniando una diversità straordinaria.
Le foglie di palma: pennate o palmate?
Un gigante nell’erbario
Parallelamente al progetto, anche nell’erbario del giardino botanico di Ginevra si conservano e si catalogano tracce di numerose specie di palma, non senza difficoltà: “Le palme presentano i semi più grandi del mondo vegetale – spiega Nicola Schönenberger – un singolo seme può pesare diversi chili ed ha un diametro di una trentina di centimetri, quanto una palla da basket. Alcuni esemplari vengono conservati nei nostri erbari”.
Anche le foglie presentano qualche complicazione nella conservazione, sfiorando in alcuni casi i dieci metri di lunghezza: “Bisogna fare un erbario di un formato diverso rispetto ai nostri classici fogli”, spiega Schönenberger. Le foglie vengono allora tagliate in sezioni e conservate in tavole separate. Un lavoro che, anche in questo caso, vuole preservare la memoria di un patrimonio naturale dal valore inestimabile.
Le foglie di palma conservate nell'erbario di Ginevra
L’erbario racconta: la serie
L’erbario dell’Orto botanico di Ginevra racchiude storie di piante che arrivano da lontano, di viaggi, di esploratrici e di esploratori, di specie vegetali estinte e di specie vegetali preziosissime. Nelle dieci puntate di L’erbario racconta diffuse da Alphaville (Rete due), Nicola Schönenberger, direttore del Giardino Botanico di Ginevra, racconta queste storie sorprendenti ai microfoni di Alessandra Bonzi.
L’erbario racconta
Le vite nascoste delle piante raccontate dall’erbario
Contenuto audio
Le origini (1./10)
Alphaville: le serie 01.12.2025, 12:30
Jeanne Barret (2./10)
Alphaville: le serie 02.12.2025, 12:30
Humboldt e Bonpland (3./10)
Alphaville: le serie 03.12.2025, 12:30
Carl Peter Thunberg (4./10)
Alphaville: le serie 04.12.2025, 12:30
L’erbario Rousseau (5./10)
Alphaville: le serie 05.12.2025, 12:35
Mixomiceti (6./10)
Alphaville: le serie 08.12.2025, 12:30
Piante estinte (7./10)
Alphaville: le serie 09.12.2025, 12:30
Il Madagascar (8./10)
Alphaville: le serie 10.12.2025, 12:30
Inula helvetica: la genetica in soccorso di una specie a rischio in Svizzera (9./10)
Alphaville: le serie 11.12.2025, 12:30
Palme d’Africa (10./10)
Alphaville: le serie 12.12.2025, 12:30
Ascolta il reportage audio realizzato da CQFD (RTS) sul progetto MultiPalms














