Nel 2019, quando fu lanciata la serie attuale delle banconote svizzere, dedicata alla “Svizzera nei suoi molteplici aspetti”, si scoprì che il cento franchi avrebbe avuto per tema la tradizione umanitaria elvetica, con l’acqua come elemento principale.
Si sarebbe potuto optare per laghi, fiumi o cascate, ma la Banca nazionale fece una scelta tanto azzeccata quanto simbolica e optò per raffigurare sulla banconota blu un bisse vallesano, nello specifico il Bisse d’Ayent, costruito verso la metà del 1400.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/svizzera/Ecco-a-voi-i-nuovi-100-franchi--1169654.html
Un bisse è un canale d’irrigazione che capta l’acqua ai piedi dei ghiacciai, per trasportarla lungo decine e decine di chilometri fino ai luoghi in cui è necessaria: prati e coltivazioni soprattutto. In Vallese ci sono circa 300 bisses catalogati, di cui 200 in uso per un totale di un migliaio di chilometri di canali.
Alcuni sono sospesi alle pareti rocciose - come quello della banconota - mentre altri sono scavati nella montagna o situati lungo i sentieri. I bisses sono emblematici perché raccontano secoli di gestione e condivisione della preziosa risorsa idrica, una gestione che negli anni non ha mancato di sollevare anche qualche conflitto regionale. Sebbene l’acqua sia ancora oggi considerata un bene comune, il suo utilizzo è una questione di sopravvivenza. Poiché i diritti sulla terra all’epoca erano regolati meno bene rispetto a oggi, lo scontro tra comunità vicine era spesso inevitabile. E questo ben prima dell’attuale crisi climatica che – a causa del ritiro dei ghiacciai – renderà la gestione dell’acqua ancora più importante.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/ticino-grigioni-e-insubria/Non-solo-il-Bisse-dAyent--1171400.html
Canali di irrigazione simili si possono osservare anche in altri luoghi del Pianeta: ad esempio sull’isola di Madeira – dove si chiamano “Levadas” – o in Oman, in Medio Oriente – dove sono chiamati Aflaj. La particolarità dei bisses alpini è che si alimentano in gran parte dell’acqua di fusione dei ghiacciai. Ghiacciai che rischiano in gran parte di scomparire entro la fine del secolo. Ed è proprio questo il punto di partenza del documentario diffuso dal Giardino di Albert.
Una puntata che, in compagnia di Angelo Valsecchi - autore di numerose pubblicazioni dedicate all’acqua in Ticino - , ha anche permesso di illustrare alcuni dei canali di irrigazione presenti a Sud delle Alpi.
La loro presenza e la loro riscoperta in varie zone alpine, tra cui anche il Ticino, sottolineano l’importanza di queste costruzioni. In Vallese i bisses sono ad esempio riscoperti non solo per l’irrigazione, ma anche come attrattore turistico, dal momento che molti di loro sono situati lungo sentieri escursionistici di grande richiamo.
I "bisses" d'acqua
Svizzera e dintorni 22.11.2014, 20:40
Il 2025 è stato proclamato Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in collaborazione con l’UNESCO e l’Organizzazione Meteorologica Mondiale. Un anno che ci permette una volta ancora di riflettere sul valore dell’acqua: un elemento di inestimabile valore, riconosciuto non solo dal posto centrale sulla banconota da centro franchi, ma anche dal fatto che nel 2023 l’UNESCO ha incluso l’irrigazione tradizionale (di cui fanno parte anche i bisses vallesani) nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Per continuare la scoperta dei bisses vallesani potete consultare il sito del Museo deidcato a queste storiche costruzioni: https://bisses-valais.ch/musee-valaisan-des-bisses/