Il nome “frassino” ai più non evoca granché. È una pianta che non fa fiori appariscenti, nemmeno frutti direttamente commestibili (erano utilizzati un tempo per superare momenti di grave carestia) e neppure emana profumi inebrianti. Oltretutto, si confonde nella vegetazione del bosco umido di pianura con il verde né troppo scuro né troppo chiaro delle sue foglie e con il grigio della sua corteccia, liscia da giovane e ben fessurata da adulto. Il frassino è conosciuto un po’ meglio, purtroppo - ci vien da dire - dalle persone sensibili ai pollini. Quello di frassino infatti, è un polline fortemente allergenico.

Sui rami del frassino, in primavera sbocciano per primi i modesti fiori, le foglie appariranno più tardi
Eppure, il frassino comune (Fraxinus excelsior L.) possiede molte caratteristiche rilevanti. Innanzitutto, è la seconda latifoglia, dopo il faggio, più comune nei boschi della Svizzera. Il suo portamento è eretto, dritto e slanciato. Raggiunge i 40 metri di altezza e può superare i 200 anni di età. È facilmente riconoscibile in primavera perché si ricopre di foglie dopo gran parte degli altri alberi del bosco. Mentre, in autunno è fra i primi a perderle e lasciare in bella vista i mazzetti di frutti, le sàmare, che prenderanno il volo ad autunno inoltrato.

I frutti del frassino: le samare
Un ruolo ecologico fondamentale
Il frassino comune è un albero di rapido accrescimento a comportamento pioniere su suoli umidi. Queste sue caratteristiche lo rendono molto prezioso in fase di rimboschimento di aree scoperte o degradate. Anche il suo fitto reticolo di radici cresce rapidamente. È molto utile per consolidare terreni scoperti e rive di corsi d’acqua ed è un buon regolatore idrico dei suoli del bosco. Il frassino è soprattutto un albero che migliora i suoli boschivi. Questa proprietà è dovuta all’alta “digeribilità” delle foglie per la microflora e per la microfauna del suolo. Le foglie di frassino sono rapidamente trasformate in humus e gli elementi nutritivi, sali minerali e quant’altro, sono rapidamente rimandati in circolo e messi a disposizione degli alberi. Avete mai visto, nel bosco, foglie di frassino ancora presenti sul suolo all’inizio della primavera? Le foglie di castagno, di quercia, di faggio permangono al suolo a lungo, in certe condizioni anche ben oltre un anno. Invece, le foglie di frassino sono digerite dagli abitanti del terreno in appena 2-3 mesi.

Un fitto tappeto di foglie di frassino che scomparirà in poco tempo, preda di lombrichi e altri microorganismi del suolo.
Un legno eccezionale
Il frassino è un albero di grande importanza anche per le numerose applicazioni pratiche del suo legno. Il legno di frassino è duro, resistente ma flessibile al tempo stesso. Di colorazione chiara, è apprezzato dai designer per la creazione di mobili. E sono sicuramente rare le persone che non hanno mai tenuto in mano un oggetto con il manico di frassino. Un manico di rastrello, quello di un’ascia o la stecca da biliardo sono tutti fatti di frassino. Il legno di frassino era (e in parte lo è ancora) molto apprezzato dall’industria che fabbrica attrezzi per lo sport. Prima dell’avvento dei materiali compositi, il frassino era fondamentale: bastoni da hockey, racchette da tennis, mazze da baseball, sci e slitte erano costruiti tutti con questo legno. Il frassino è anche sovente utilizzato per la produzione di pavimenti, grazie alla sua resistenza all’usura e alla sua durezza. Mentre, la sua densità e la capacità di trasmettere vibrazioni lo rendono ideale per la produzione di strumenti musicali, in particolare corpi di chitarra, tastiere di pianoforte e altri strumenti a corda. Infine, non va dimenticato che il legno di frassino è un ottimo combustibile.

La grana fine e il tipico colore chiaro del legno di frassino
Il deperimento del frassino
Negli ultimi decenni il frassino è bersaglio di un fungo ascomicete. È un patogeno invasivo originario dell’Asia orientale: Hymenoscyphus fraxineus, responsabile del cosiddetto “deperimento del frassino”. In Svizzera, il patogeno è stato rilevato per la prima volta nel 2008 nei Cantoni di Basilea e Soletta poi, in pochi anni, si è propagato in tutto il resto del Paese. La patologia si manifesta con il progressivo disseccamento delle foglie, di intere fronde e infine, di tutto l’albero che finisce per soccombere. La mortalità colpisce più intensamente i giovani alberi e ha maggiore incidenza sulle popolazioni di frassino poste su suoli umidi con scarso drenaggio. Il problema è serio perché impatta in maniera estesa sulla seconda latifoglia più diffusa della Svizzera. Un albero che allo stesso tempo è fondamentale, come abbiamo visto, per l’attività biologica dei suoli forestali.

L'impatto del "deperimento del frassino" può essere importante, altrettanto lo sono i vigorosi interventi di restauro forestale (qui in Germania)
Speranze per la conservazione del frassino
Nonostante il momento critico, per il frassino c’è motivo di ben sperare. Alcuni frassini mostrano una bassa defogliazione e una certa resistenza alla patologia, suggerendo la presenza di una variabilità genetica utile allo sviluppo di programmi di selezione e conservazione. I meccanismi di difesa biochimici, fisiologici e molecolari che soggiacciono ai fenomeni di resistenza sono in fase di studio, ma restano ancora in parte oscuri. Oggi, non si intravvede ancora una cura (se mai ci sarà!) definitiva. Tuttavia, una gestione forestale accorta che preveda di preservare e favorire i frassini grandi e sani, che incoraggi una rigenerazione vigorosa e che prediliga foreste aperte, ben ventilate e soleggiate, può avere l’effetto di sostenere la componente genetica resistente e la resilienza naturale dei popolamenti.

Il raro picchio dorsobianco approfitta di un frassino colpito dal fungo patogeno per scovare le sue prede sotto la corteccia oramai sfaldata
Il frassino, simbolo di boschi pianeggianti e umidi, è ora un albero sotto stress a causa del fungo patogeno Hymenoscyphus. Tuttavia, la sua presenza in Svizzera – dal Giura passando dall’Altopiano fino al Ticino – resta significativa. La ricerca scientifica e le strategie di gestione ambientale, come abbiamo visto, possono contribuire a salvaguardarlo. In questo scenario, la preservazione del frassino acquista un valore strategico per la biodiversità, il paesaggio e le future generazioni.









