Ambiente

Strage di stelle marine: smascherato il colpevole

La scoperta del batterio che ha causato la morte di milioni di stelle marine negli ultimi anni potrebbe salvare un intero ecosistema

  • 6 agosto, 11:07
  • 10 ottobre, 09:52
Un esemplare di Pyconopodia helianthoides, la specie più colpita dall'epidemia

Un esemplare di Pyconopodia helianthoides, la specie più colpita dall'epidemia

  • IMAGO/Dreamstime
Di: Red. giardino di Albert/Christian Bernasconi 

Con circa 2’000 specie finora descritte, le stelle marine sono tra gli esseri viventi che più ci fanno pensare al mare e alle vacanze sotto l’ombrellone. In generale quando si parla di loro, si pensa ad organismi dotati di cinque braccia. È così, ad esempio, che si presenta Patrick Stella nella serie SpongeBob, uno dei cartoni animati più famosi degli ultimi anni.

Patrick, stella marina a cinque braccia: un'immagine stereotipata di quest'organismo marino

Patrick, stella marina a cinque braccia: un'immagine stereotipata di quest'organismo marino

  • IMAGO / Everett Collection

Ma le stelle marine di braccia ne possono avere a decine, in alcuni casi arrivano fino a 50. Inoltre, in caso di amputazione accidentale o volontaria (sì, questi animali possono staccarsi un arto in caso di pericolo), le braccia possono essere rigenerate.

Malgrado questa sorprendente abilità, da oltre un decennio le stelle marine sono affette da una delle più devastanti epidemie marine finora documentate: la Sea Star Wasting Disease (SSWD), anche chiamata sindrome debilitante delle stelle marine, una malattia favorita dall’innalzamento delle temperature globali.

La diminuzione di Pycnopodia helianthoides è un problema che riguarda tutto l’ecosistema perché ne altera gli equilibri. Le stelle marine sono predatrici e la loro assenza permette alle popolazioni di ricci di mare - le loro prede preferite - di aumentare a dismisura. Questi ultimi si nutrono a loro volta di kelp, un’alga che crea delle vere e proprie foreste sottomarine, da cui dipendono numerose altre specie che in queste foreste di alghe trovano nutrimento e riparo. Con i ricci di mare fuori controllo, le foreste di kelp diminuiscono drasticamente: secondo i ricercatori, in alcune aree della California, le foreste di alghe si sono ridotte addirittura del 95%. E con esse, sono spariti pesci, crostacei e altre forme di vita marina. L’epidemia dunque non ha colpito una sola specie, ma un intero ecosistema. 

Fortunatamente c’è uno spiraglio positivo: un team di ricerca canadese dell’Istituto Hakai e dell’Università della British Columbia ha identificato il responsabile, che negli anni ha ucciso miliardi di stelle marine. Si tratta di un batterio, per la precisione di un ceppo di Vibrio pectenicida.

Una scoperta, quella pubblicata sulla rivista Nature Ecology & Evolution che – secondo i ricercatori - rappresenta un risultato fondamentale e che consentirà di avviare dei progetti di recupero e di conservazione delle stelle marine e degli ecosistemi colpiti dal loro declino.

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Stelle marine a rischio

RSI Info 05.08.2025, 17:40

  • Keystone
  • Tempo reale - Giulia Indemini e Giuditta Wiesendanger
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