Ambiente

Uomini ed elefanti convivono grazie alle api

In Africa, un progetto innovativo favorisce la convivenza tra questo grande mammifero e l’uomo - scopriamolo nella Giornata mondiale dell’elefante

  • Oggi, 06:55
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Il 12 agosto è la Giornata mondiale dell'elefante

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Di: Red. giardino di Albert/Christian Bernasconi 

Conosciuti come ingegneri dell’ecosistema, gli elefanti svolgono un ruolo cruciale in natura disperdendo semi e sostanze nutritive attraverso i loro escrementi mentre si spostano, creando percorsi nelle foreste e modellando l’ambiente a beneficio di altri animali.

Tuttavia, la perdita e la frammentazione degli habitat, il bracconaggio e i conflitti con l’uomo hanno causato un allarmante declino del numero di questi pachidermi negli ultimi decenni.

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Nel 2016, come gesto contro il bracconaggio, il Kenya bruciò le scorte d'avorio provenienti da uccisioni illegali di centinaia di elefanti

  • IMAGO/Kyodo News

Sebbene globalmente si assista ancora oggi a una riduzione degli effettivi in Africa, non mancano gli spiragli positivi, come nel parco nazionale Tsavo, in Kenya. Qui il loro numero è aumentato da circa 6’000 a metà degli anni Novanta a quasi 15’000 individui nel 2021. Contemporaneamente, nella medesima area è aumentata anche la popolazione umana, con dirette conseguenze per gli elefanti: l’habitat si è fatto sempre più frammentato, le rotte migratorie si sono modificate e le zone di pascolo sono state interrotte.

Di riflesso gli elefanti, alla ricerca di cibo e acqua, entrano nei terreni coltivati e nei luoghi abitati dalle comunità locali, causando ingenti danni e aumentando i conflitti uomo-elefante. Uomini e animali competono per il territorio e per le risorse e, per chi vive sulla soglia della povertà, le soluzioni per tenere lontani gli imponenti mammiferi non sono molte. Gli abitanti cercano di allontanarli come possono, ma non sempre riescono nel loro intento e i conflitti spesso si risolvono con l’uccisione degli animali.

In molte regioni africane si cerca di gestire la situazione installando delle recinzioni elettrificate, ma non è la soluzione migliore, perché il rischio è di frammentare ulteriormente il territorio. Si tratta inoltre di una spesa non indifferente per gli agricoltori, senza contare che un animale con un peso che può variare dalle 3 alle 6 tonnellate non impiega molto a sradicare una tale barriera. 

Il team di ricerca dell’organizzazione no profit Save the Elephants ha messo a punto un sistema di gestione innovativo, prendendo spunto dalla natura: studiando il comportamento e le interazioni tra i pachidermi e le api africane – più aggressive delle loro corrispondenti europee –, l’organizzazione ha infatti scoperto che gli elefanti hanno paura delle api.

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  • IMAGO/Connect Images

Tra i vari esperimenti, hanno riprodotto il rumore di uno sciame di api mellifere africane (Apis mellifera scutellata) e hanno notato che gli elefanti – dopo aver sentito il suono prodotto dal ronzio degli insetti - si agitano e scappano, lanciando in aria la terra come se volessero scacciare le api. 

Nonostante abbiano una pelle spessa, gli elefanti hanno paura delle api perché gli insetti pungono intorno alle zone umide e mirano alle aree dove la pelle è più delicata come occhi, nelle orecchie, nella bocca e sulla proboscide. Inoltre, quando pungono rilasciano un feromone che attira altre api, che – in gruppo – possono così infliggere molte dolorose punture ai grossi mammiferi.

Facendo leva su questa paura, già notata dalle popolazioni Masai e verificata dalla ricercatrice Lucy King diSave the Elephants, è nata un’iniziativa che si prefigge di creare delle recinzioni di api, posizionando in maniera strategica gli alveari attorno ai campi coltivati. L’idea di questi nuovi recinti è relativamente semplice, ma molto efficace. Ad esempio, per proteggere un acro di terra di una piccola fattoria si usano 12 arnie vere, contenenti delle api, e 12 arnie finte, vuote. Le arnie finte sono appese in mezzo a quelle vere e sono realizzate con legno compensato, con forma e colore che mimano gli alveari autentici, per ingannare gli elefanti e far loro credere che le api siano molte di più. È un metodo ingegnoso per dimezzare i costi della recinzione di api. Ed è pure efficace.

Le arnie, vere e finte, sono tutte collegate tra loro in modo tale che l’elefante, avvicinandosi alla recinzione, generi un’oscillazione di tutti gli alveari, scatenando la reazione degli insetti. Nel corso degli anni i risultati sono stati molto buoni: nell’86% dei casi in cui è stato utilizzato questo tipo di recinzione, gli elefanti sono stati tenuti lontani dai campi coltivati e dalle case degli abitanti locali.

Un progetto che offre altri vantaggi: le api garantiscono un importante servizio di impollinazione e migliorano la quantità dei raccolti, senza dimenticare che le contadine e i contadini dispongono di un’entrata extra grazie alla vendita del miele prodotto dalle api.

Un’iniziativa concreta in grado di sostenere l’agricoltura locale e favorire conservazione degli elefanti, garantendo un futuro sia alle popolazioni locali, sia alla fauna selvatica.

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  • IMAGO/zoonar

Articolo legato all’almanacco del giorno di Albachiara (Rete Uno) del 12.08.2025

02:03

Da Albachiara del 12.08.2025

RSI Info 12.08.2025, 06:54

Istituita nel 2012 e celebrata ogni anno il 12 agosto, la Giornata mondiale dell’elefante (World Elephant Day) permette di tenere alta l’attenzione mondiale su questo splendido mammifero, diffondendo le conoscenze utili alla sua conservazione e informando sulle minacce che ancora oggi incombono sulle tre diverse specie attualmente esistenti: l’elefante asiatico (Elephas maximus), l’elefante africano di savana (Loxodonta africana) e l’elefante africano di foresta (Loxodonta cyclotis), tutte minacciate di estinzione secondo l’Unione internazionale per la protezione della natura (IUCN).

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