Ciò che resta di una delle più grandi città costruite in adobe (impasto di argilla, sabbia e paglia essicata) - Chan Chan in Perù - non smette di sorprendere: gli archeologi hanno infatti riportato alla luce gigantesche pitture murali risalenti all'età precolombiana.
Capitale della civiltà Chimu, che raggiunse il suo apice tra il 900 e il 1'450, Chan Chan ("Sole splendente" nella lingua della sua gente) comprendeva dieci palazzi in terracotta su un'area di 20 chilometri quadrati e 30'000 abitanti. Oggi la superficie si è ridotta a 14 km2 e i suoi edifici sono minacciati dal tempo e dai saccheggi sul sito archeologico.
"Chan Chan è incredibile, sotto ogni mucchietto di terra c'è una nuova piccola scoperta che ci sorprende", ha dichiarato recentemente la ministra della cultura peruviana, Patricia Balbuena. Questa volta a stupire sono appunto i dipinti murali, che raffigurano delle scacchiere e delle onde in rilievo. Le pitture si trovano in un corridoio largo sei metri e lungo circa 50.
ATS/CaL