È passato praticamente un mese da quando - domenica 19 ottobre - al Louvre di Parigi è stato messo a segno lo storico furto in cui sono stati rubati gioielli dal “valore inestimabile”, come era stato reso noto dalle autorità. E di questi gioielli - si tratta di corone con 1’300 diamanti incastonati e tiare di imperatrici cariche di smeraldi - non c’è ancora nessuna traccia. Ma il ministro dell’Interno francese, Laurent Nuñez, non si dà per vinto e resta fiducioso: è convinto che la refurtiva sarà ritrovata. Questo, perlomeno, “finché non avremo la prova che i gioielli sono stati venduti”, come ha affermato in un’intervista pubblicata domenica da La Tribune Dimanche.
Il ministro dell'Interno Laurent Nuñez
Il colpo e gli arresti
Il colpo è stato messo a segno in meno di otto minuti, all’apertura del museo: i ladri hanno usato un montacarichi per raggiungere un balcone situato al primo piano della struttura, dove hanno distrutto una finestra non protetta per introdursi nella galleria Apollo; poi sono fuggiti in scooter con il bottino. Nella fuga i ladri hanno però perso la corona dell’imperatrice Eugenia, che è stata ritrovata - danneggiata - poco dopo il colpo.
Nel frattempo sono scattati diversi arresti. E il ministro Nuñez ha sottolineato che le autorità hanno preso tre dei quattro membri della banda di ladri che ha messo a segno il furto. Negli scorsi giorni, la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, ha inoltre dichiarato che i profili dei sospettati “non corrispondono a quelli generalmente associati ai vertici della criminalità organizzata”. Si tratterebbe verosimilmente di “piccoli criminali”.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/mondo/Uno-dei-presunti-ladri-%E2%80%9CNon-pensavo-fosse-il-Louvre%E2%80%9D--3257879.html
Le critiche sulla sicurezza
Dopo lo storico colpo non sono mancate le critiche nei confronti della gestione museale: per anni il management del Louvre ha infatti privilegiato le spese per operazioni di immagine, a scapito di altre necessità, come la sicurezza, secondo quanto comunicato a inizio novembre di magistrati della Corte dei conti. La presidente e direttrice del museo, Laurence des Cars, ha successivamente dichiarato che in seguito al furto sono state prese tutte le misure necessarie, con l’entrata in vigore di un nuovo piano direttore sulla messa in sicurezza della struttura.

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