I gelidi rapporti tra Cina e Stati Uniti sono tornati a scaldarsi con le nuove trattative lanciate nel corso del tour asiatico di Donald Trump nel fine settimana. All’inizio di ottobre, Pechino aveva annunciato importanti nuove restrizioni sulle esportazioni di magneti e minerali di terre rare, di cui la Cine detiene quasi il monopolio. In risposta, il presidente statunitense ha minacciato di imporre un dazio aggiuntivo del 100% sui prodotti cinesi e di limitare l’esportazione di software strategici a partire dal primo novembre.
Un’occasione per interrogarsi sullo stato attuale degli accordi commerciali nel mondo. Chi paga cosa? Chi ha negoziato e chi si è visto imporre un dazio? E di quale entità? Questa mappa consente di visualizzare il panorama commerciale globale, dal punto di vista degli Stati Uniti.
Dazi su prodotti specifici
Recentemente, oltre ai dazi doganali applicati a determinati Paesi, Donald Trump ha preferito concentrare i suoi sforzi su prodotti specifici, ignorando la loro origine. Per farlo, ha sfruttato strategicamente una disposizione del diritto federale, la Sezione 232, originariamente pensata per affrontare questioni commerciali considerate una “minaccia alla sicurezza nazionale”.
L’ultima serie di dazi è entrata in vigore il 14 ottobre. Riguarda il legno, i mobili “imbottiti”, nonché gli arredi da cucina e da bagno. Tra poche settimane, nuovi dazi verranno applicati anche a bus e mezzi pesanti importati.
Il presidente statunitense ha annunciato alcune settimane fa dazi del 100% sui farmaci, ad eccezione delle aziende straniere che producono sul suolo americano. Questa misura avrebbe dovuto entrare in vigore il primo ottobre, ma al momento non è stata ancora applicata.
Paesi “puniti” per le esportazioni verso gli Stati Uniti
I Paesi maggiormente colpiti da dazi sono stati quelli che esportavano più beni verso gli Stati Uniti di quanti ne importassero dal mercato americano. Primo partner commerciale degli Stati Uniti, l’Unione Europea ha negoziato rapidamente un accordo, così come l’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico.
Questi accordi fissano i dazi doganali attorno al 15%, o poco di più, in cambio di concessioni commerciali favorevoli e nuove promesse di investimenti negli Stati Uniti. Tuttavia, i contorni di alcuni di questi accordi restano vaghi, quando non sono ancora da negoziare.

Accordo sui dazi tra Cina e USA
Telegiornale 27.10.2025, 12:30








