Lo studio

Le fratture politiche non si sono allargate

La polarizzazione tra persone che hanno opinioni diverse cresce in molti Paesi ma, secondo una ricerca dell’Università di Basilea, il fenomeno è stabile in Svizzera

  • 22 maggio, 06:58
  • 22 maggio, 10:31
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RG 07.00 del 22.05.2024: il servizio di Laura Dick

RSI Svizzera 22.05.2024, 07:19

  • Keystone
Di: Marco Morell (SRF)/sf

L’ostilità tra persone con opinioni politiche diverse, la cosiddetta polarizzazione affettiva, è in aumento in molti Paesi ed è particolarmente evidente negli Stati Uniti, mentre In Slovacchia l’attentato ai danni del primo ministro Fico viene collegato al virulento clima politico.

Anice in Svizzera ci sono diversi segnali di fratture a livello politico: la pandemia di Covid, così come le guerre in Ucraina e Gaza, hanno alimentato dei dibatti accesi e altamente emotivi. Uno studio statunitense ha descritto la Svizzera come una delle democrazie occidentali in cui la polarizzazione affettiva è aumentata maggiormente.

Situazione stabile dal 2003

Secondo una ricerca dell’Università di Basilea però, la polarizzazione affettiva in Svizzera è rimasta praticamente stabile negli ultimi 20 anni. Si tratta del primo studio scientifico svizzero sul tema, condotto da un team guidato dal professore di economia politica Alois Stutzer, si è basato anche sui risultati del sondaggio della SSR “Svizzera, come stai?” del 2023.

Secondo il professore si tratta di una buona notizia per la Svizzera e la sua democrazia. “Un Paese così eterogeneo dal punto di vista politico e culturale può continuare a funzionare solo se i cittadini, pur discutendo animatamente, non vedono gli oppositori politici come nemici” sottolinea Stutzer.

Secondo lo studio, tra il 1999 e il 2003 c’è stato un breve periodo in cui la polarizzazione affettiva è aumentata notevolmente. Ma da allora è rimasta costante. “Nel complesso le divisioni politiche non sono aumentate”, conclude Stutzer.

Partecipate al sondaggio

Un totale di 290 domande su un’ampia gamme di argomenti per tastare il polso della popolazione e capire come si sente nella vita quotidiano, quali siano le sue preoccupazioni e posizioni sui grandi temi d’attualità. È questo il senso del sondaggio “Svizzera, come stai?” che oggi lancia la sua seconda edizione.

Per rispondere al sondaggio dell’istituto demoscopico Gfs.bern ci vogliono poco meno di 20 minuti. La partecipazione al sondaggio è anonima e le vostre risposte saranno trattate in modo confidenziale.

Meno simpatia per i partiti

Il professore può solo fare delle ipotesi sulle ragioni di questa situazione. I frequenti referendum sono sicuramente un fattore, permettendo alla popolazione di esprimersi più volte su temi polarizzanti. Un’altra ragione è il sistema elettorale: “Costringe i partiti politici a formare continuamente delle alleanze mutevoli” sottolinea Stutzer, che in base allo studio conclude che i meccanismi democratici di risoluzione dei conflitti sembrano ancora funzionare in Svizzera.

Lo studio mette anche in evidenza una generale diminuzione della simpatia per i partiti svizzeri, che ha toccato il minimo nel 2023.

Recentemente, l’Recentemente l’attenzione si è concentrata sulla polarizzazione alla sinistra dello spettro politico a causa delle proteste contro la guerra a Gaza nelle università svizzere. Lo studio, sottolinea però il professore, mostra che la polarizzazione affettiva interessa l’intero spettro politico allo stesso modo.

Una ricerca su più decenni

Il team del professor Stutzer, in collaborazione con la SSR, ha misurato la polarizzazione affettiva in Svizzera sulla base dell’edizione 2023 del sondaggio “Svizzera, come stai?” i cui risultati sono stati confrontati con i dati dei precedenti studi Selects del 1995, 1999, 2003, 2007 e 2011 condotti dall’Università di Losanna.

I ricercatori hanno completato i dati con i comportamenti di “panachage” per le elezioni del Consiglio nazionale dal 19823.

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