Inchiesta

Occhiali da sole cari, ma di scarsa qualità

Non sempre i più costosi proteggono meglio gli occhi: un test della RTS rivela delle lacune, in particolare per una grande marca come Ray-Ban

  • Oggi, 07:08
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Un prezzo più alto non coincide per forza con una migliore protezione dai raggi UV

  • Keystone
Di: Alexandre Willemin (RST)/sf 

Per gli occhiali da sole, il prezzo è sinonimo di qualità? Per scoprirlo, RTS ha fatto testare 8 paia di marchi molto presenti sul mercato svizzero, venduti tra i 15 e i 400 franchi. Se la maggior parte dei modelli ottiene buoni risultati, quelli di Ray-Ban e Invu sono giudicati non conformi dal laboratorio specializzato che ha effettuato i test.

Occhiali da sole: fare chiarezza sulla qualità (A bon entendeur, RTS, 17.06.2025)

Il modello Justin Classic di Ray-Ban, acquistato a 169 franchi, presenta delle lacune a livello di filtrazione delle radiazioni solari. “Abbiamo posto gli occhiali sotto l’esposizione di una lampada artificiale che riproduce la luce solare, soprattutto la parte UV del sole, in modo accelerato”, spiega Romain Guénard, responsabile del laboratorio ottico CRITT Sport et Loisirs.

Secondo la norma, gli occhiali non devono perdere più del 10% della loro efficacia dopo 50 ore di luce, ovvero circa 2 anni di utilizzo reale. Il test realizzato dalla RTS ha spinto l’esame oltre, simulando un utilizzo di circa 8 anni.

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I risultati dei test commissionati da RTS

  • RTS

Visione dei colori alterata

“Abbiamo misurato una perdita del 20% del flusso di luce”, rileva Guénard. “E una cosa che non si osserva spesso, sono davvero i casi più estremi”. Secondo l’esperto, le lenti non avrebbero retto neanche per una durata più breve: “Se le avessimo esposte per 50 ore, come richiede la norma, avremmo probabilmente perso almeno il 10%, che è oltre la soglia di conformità. A questi livelli, i trattamenti delle superfici vengono degradati. I trattamenti anti-graffio, anti-UV, ecc. saranno i primi a sparire”.

In questo caso specifico, la protezione contro i raggi UV e gli infrarossi è stata conservata. Tuttavia, la visione dei colori si è alterata. “Quando si ha bisogno di vedere le cose, se si guida per esempio, se si vogliono vedere i semafori e altro, può essere fastidioso”. Interrogata su questi risultati, Ray-Ban non ha risposto alle domande della RTS.

Resistenza insufficiente

Un’altra montatura giudicata non conforme, il modello Yara di Invu, venduto a 59,90 franchi, è stata bocciata a causa della mancanza di robustezza della sua montatura. Questa è infatti risultata deformata dopo il test standard di solidità imposto alle montature secondo la norma CE. Contattata, Invu promette di esaminare le ragioni di questa deformazione e, se necessario, di “prendere misure appropriate per continuare a garantire pienamente il rispetto di tutte le norme vigenti”. Il marchio svizzero afferma inoltre che i suoi modelli sono regolarmente controllati da un altro laboratorio.

Tutti gli altri modelli hanno superato il test con successo. In particolare il modello di Zebra, il meno caro del test, a 14,95 franchi, i Cerjo modello Georgia a 19,90 franchi, il paio acquistato da H&M, per 29,95 franchi, i Polaroid a 65 franchi (gli unici con lenti polarizzate), così come i Prada a 432 franchi - di gran lunga i più cari del test. Un po’ meno buoni, ma sempre conformi: i Quechua di Decathlon, a 20,90 franchi. Perfetti a livello UV, ma la loro montatura supera appena il test sulla deformazione.

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Tutto sugli occhiali da sole

La consulenza 18.06.2025, 13:00

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  • Carlotta Moccetti
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