Continuano a piovere le denunce contro il gigante basilese della chimica Clariant, segnalato nel 2020 insieme ad altre tre imprese in relazione a un cartello costituito sui prezzi dell’etilene. I giganti petroliferi BP Europe ed ExxonMobil hanno avviato procedure in Germania contro i protagonisti di questo scandalo.
Clariant ha ricevuto ieri richieste di indennizzo depositate presso i tribunali di Monaco e Dortmund, secondo un comunicato diffuso venerdì. BP Europe ed ExxonMobil reclamano alle quattro imprese - tra cui il gruppo renano - danni e interessi per rispettivamente 1,1 miliardi di euro (circa 1 miliardo di franchi) e 860 milioni di euro.
Il gruppo basilese respinge fermamente le allegazioni dei querelanti e dice di voler difendere “con determinazione” la sua posizione nell’ambito della procedura. “Clariant dispone di prove economiche sostanziali le quali dimostrano che il comportamento delle parti non ha avuto alcun effetto sul mercato”, afferma.
In luglio, il gruppo olandese LyondellBasell si era già rivolto alla giustizia olandese per reclamare un importo totale di 1,6 miliardi di euro di risarcimenti contro le quattro società.
A queste procedure si aggiungono ancora quelle intervenute a inizio anno portate avanti dalla tedesca BASF e dal gruppo francese TotalEnergies: la prima ha presentato alle quattro ditte una richiesta danni di 1,4 miliardi di euro, mentre il secondo punta a 625 milioni. In maggio sono poi arrivate le richieste presentate dall’americana Dow (767 milioni) e dall’austriaca OMV (1 miliardo). Il colosso anglo-olandese Shell si era da parte sua già mosso nel 2023.
Nel 2020, Clariant, Orbia, Celanese e Westlake avevano ammesso di essersi accordati per l’acquisto di etilene al fine di mantenere il prezzo il più basso possibile: le violazioni della legge sulla concorrenza erano state sanzionate dalla Commissione europea. Clariant ha pagato una multa di 156 milioni di euro.
Notiziario 14.00 del 03.10.2025