Tra aprile e giugno di quest’anno la Banca nazionale svizzera (BNS) ha aumentato sensibilmente gli acquisti di valute estere, arrivando all’equivalente di 5,1 miliardi di franchi. Il dato emerge dalle statistiche pubblicate oggi (martedì), come di consueto alla fine del trimestre successivo al periodo in analisi.
Anche in precedenza la banca aveva acquistato valuta estera, ma in misura ben più limitata: nel primo trimestre del 2025 l’importo era stato di soli 49 milioni, nel quarto trimestre del 2024 di 103 milioni. Nell’intero 2024 erano stati registrati 1,2 miliardi.
Dal 2024 la banca oggi guidata da Martin Schlegel era tornata a comprare valuta estera con lo scopo di indebolire il franco svizzero, dopo che fra il 2022 e il 2023 aveva agito come venditore su vasta scala, al fine di mantenere alto il franco e ridurre così l’inflazione importata: nell’insieme del 2023 le cessioni erano ammontate a 133 miliardi.
Le operazioni con le valute estere sono, accanto alla fissazione dei tassi d’interesse, il principale strumento della politica monetaria praticata dall’istituto d’emissione. La settimana scorsa, il 25 settembre, l’istituto ha deciso di mantenere invariato allo 0,0% il tasso guida. Allo stesso tempo la BNS ha anche ribadito di essere pronta a intervenire sul mercato dei cambi, se ciò dovesse essere ritenuto necessario.

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Notiziario 30.09.2025, 11:00
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BNS: lascia tasso guida allo 0,0%
Telegiornale 25.09.2025, 20:00