La Corte di giustizia dell’Unione europea ha confermato il coinvolgimento di Credit Suisse (CS) in un cartello illegale sui cambi, ma ha ridotto la multa da 83,2 a 28,9 milioni di euro.
La sanzione, inflitta nel 2021 dalla Commissione europea, sarà pagata da UBS, che nel frattempo ha rilevato quella che era la seconda banca elvetica. I giudici hanno confermato che tra il 2011 e il 2012 i trader di CS scambiavano informazioni sensibili con altre banche nella chat “Sterling Lads”, distorcendo così la concorrenza.
La riduzione della multa è dovuta al fatto che la Commissione, nel determinare l’importo dell’ammenda, avrebbe usato di dati meno completi di quelli proposti da CS in sede di procedimento amministrativo. Anche Barclays, HSBC, RBS e la stessa UBS erano coinvolte nel cartello, ma hanno collaborato con la Commissione durante l’indagine. La sentenza può essere impugnata. UBS aveva chiesto l’annullamento totale della multa.

Game Over: il documentario su Credit Suisse
Telegiornale 27.03.2025, 20:00