La Banca nazionale svizzera (BNS) lascia invariata la sua politica monetaria: l’istituto mantiene allo 0,0% il suo tasso guida. In linea con le attese degli analisti, si tratta della prima battuta d’arresto dopo sei tagli consecutivi in un ciclo di ribassi iniziato l’anno scorso: in marzo, giugno e settembre del 2024 c’erano state riduzioni di un quarto di punto, in dicembre di mezzo punto, in marzo e giugno di quest’anno di nuovo di 0,25 punti. In precedenza c’erano voluti appena cinque trimestri per salire dal -0,7% del giugno 2022 all’1,75%.
Il numero uno dell’istituto, Martin Schlegel, aveva ripetutamente affermato di recente che c’erano grossi ostacoli a un ulteriore abbassamento: “Siamo consapevoli che i tassi di interesse negativi possono avere effetti indesiderati, ad esempio per i risparmiatori e le casse pensioni”, aveva per esempio detto il 49enne in un’intervista pubblicata a inizio settembre.
Attualmente, secondo gli esperti, la BNS non ha alcun motivo per adottare una misura così drastica. L’inflazione si è attestata in agosto allo 0,2%, per il terzo mese consecutivo in ambito positivo, dopo aver segnato -0,1% in maggio. La variazione dell’indice dei prezzi si trova quindi, seppur di poco, nella fascia di obiettivo che la BNS considera di stabilità, cioè l’intervallo fra 0% e 2%. La previsione per l’insieme del 2025 è confermata allo 0,2%, mentre il rincaro dovrebbe attestarsi allo 0,5% nel 2026 e allo 0,7% nel 2027.
La situazione economica appare stabile, malgrado i dazi del 39% decisi dagli Stati Uniti contro la Svizzera (“una grande sfida”, ha detto Schlegel in conferenza stampa). La crescita attesa del PIL rimane fra l’1 e l’1,5%, anche se le attese per il prossimo anno sono state ridimensionate a “poco meno dell’1%” e c’è da prevedere un incremento della disoccupazione.
Quanto al franco, risulta stabile perlomeno nei confronti dell’euro, mentre sul dollaro la moneta elvetica si è rafforzata.
Cos’è il tasso guida
Il tasso guida della Banca Nazionale Svizzera (BNS) è lo strumento con cui l’istituto orienta la propria politica monetaria. Non si tratta di un interesse “puro” applicato a tutte le operazioni di rifinanziamento, bensì di un livello di riferimento che la BNS utilizza per influenzare i tassi a brevissimo termine sul mercato monetario, in particolare il SARON. Questo meccanismo funziona attraverso la remunerazione dei depositi a vista e operazioni di mercato aperto, strumenti con cui la banca centrale mantiene i tassi vicini al valore annunciato. A cascata, la variazione del tasso guida si trasmette ai tassi praticati dalle banche su mutui, prestiti e depositi, condizionando così le condizioni di finanziamento per famiglie e imprese. In sostanza, è l’anello di collegamento fra le decisioni di politica monetaria e l’economia reale.

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Notiziario 25.09.2025, 10:00
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