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“Se tutto è antisemitismo niente è più antisemitismo”

L’intervista ad Anna Foa, storica, ebrea, critica nei confronti del governo di Netanyahu e autrice del libro “Il suicidio di Israele”

  • Ieri, 22:54
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La lettura storica di Anna Foa

Telegiornale 22.05.2025, 20:00

Di: Telegiornale/M. Ang. 

Quanto successo a Washington, dove sono stati uccisi due giovani dipendenti dell’Ambasciata israeliana, si inserisce in un contesto in cui gli episodi di antisemitismo sono in aumento, un po’ ovunque. Un fenomeno collegato anche alla guerra che Israele sta conducendo a Gaza. “Mi sembra un attentato molto grave. D’altronde ho reagito nella maniera diametralmente opposta a quella con cui ha reagito Netanyahu. Netanyahu ha detto che questo era il risultato dell’isolamento di Israele, delle false accuse che venivano rivolte, dell’antisemitismo dilagante. Io credo che sia il risultato invece della situazione in cui Israele si è messo e certamente dell’isolamento in cui si trova ma l’isolamento non dipende dall’antisemitismo dilagante dipende da quello che sta succedendo attualmente a Gaza”, dice al Telegiornale della RSI Anna Foa, storica, ebrea, molto critica nei confronti del Governo di Netanyahu.

Quella di Anna Foa è un’opinione molto dura nei confronti del governo di Netanyahu e generalmente chi lo critica in questo modo viene accusato di antisemitismo. “Netanyahu, da quando è andato al governo, tende ad accusare tutti quelli che hanno parlato contro la sua politica di essere antisemiti, sia che siano ebrei sia che non lo siano. Io credo che l’accusa di antisemitismo non solo sia un’accusa indegna rivolta a tutti quelli che si oppongono alla politica di Israele, ma sia anche pericoloso per la stessa idea dell’antisemitismo, per la stessa nozione di antisemitismo. Perché se tutto è antisemitismo niente è più antisemitismo”, spiega Anna Foa.

Sempre più persone pensano che questa strategia si ritorca contro tutti gli israeliani, anche contro coloro che non sostengono questo governo. Anna Foa ricorda che ha intitolato il suo libro “Il suicidio di Israele” proprio perché pensa che sia un suicidio. “Oggi rispetto a una settimana fa le forze che comunque lo appoggiavano, che avevano un atteggiamento moderato verso Israele, si sono molto radicalizzate, perché quello che sta succedendo è molto grave. C’è la posizione dell’Unione europea, c’è la posizione di tanti e anche in Israele c’è una forte opposizione che cresce”.

La situazione è molto grave. Anna Foa non crede che si arriverà ad attacchi antisemiti come quello di Washington. “Credo però che Israele stia diventando uno Stato canaglia - dice -. Non solo è molto grave, ma è una cosa che fa molto male anche agli ebrei che sono convinti che Israele stia andando verso la rovina e che si battono fortemente per una diversa posizione verso i palestinesi, per porre fine a questo massacro e che considerano che il massacro dei palestinesi sia la cosa più grave che è successa in Israele”.

                

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