Il sud della Thailandia è colpito da violenti alluvioni, con decine di migliaia di sfollati e almeno 40 morti. Strade e case sommerse anche nel nord della Malesia, dove oltre 20’000 persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. L’Indonesia, invece, è principalmente colpita nel nord di Sumatra, con almeno 8 morti, 58 feriti e circa 2’850 residenti evacuati.
Le inondazioni sono causate dalle piogge torrenziali degli ultimi giorni che si stima stiano toccando in Thailandia almeno 2,5 milioni di persone rimaste senza elettricità e acqua potabile.
Tra i centri più colpiti c’è la città thailandese di Hat Yai, nella quale vivono 150’000 persone. Secondo gli esperti rischia di rimanere sommersa almeno fino a metà dicembre. Il Governo ha dichiarato lo stato di disastro nelle regioni colpite ed è stato mobilitato l’esercito, che ha messo a disposizione mezzi d’aviazione e una flotta di 14 navi che saranno usate, se necessario, come ospedali.
Nonostante nel periodo dei monsoni le alluvioni siano frequenti, gli esperti spiegano che le piogge di questi giorni sono state eccezionali. Inoltre sono entrati in gioco altri fattori, come l’incapacità del territorio di adattarsi a fenomeni meteorologici estremi legati al riscaldamento globale.







