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Ucraina: guerra o pace? I tre punti critici

Sebbene ci sia un consenso su gran parte delle 28 proposte di Washington, restano aperti tre nodi fondamentali che potrebbero determinare il successo o il fallimento dei negoziati

  • 11 minuti fa
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Un soldato ucraino della brigata Bureviy

Un soldato ucraino della brigata Bureviy

  • AP Photo/Efrem Lukatsky
Di: ATS/Reuters/joe.p. 

Nonostante l’ottimismo ostentato da Donald Trump nelle sue ultime dichiarazioni, la strada verso un accordo di pace tra Stati Uniti e Ucraina appare ancora in salita. Una fonte ucraina di alto livello, citata dalla CNN, ha confermato che, sebbene sia stato raggiunto un “consenso” su gran parte delle 28 proposte avanzate da Washington, restano aperti tre nodi fondamentali che potrebbero determinare il successo o il fallimento dei negoziati di pace.

Secondo questa fonte, la narrazione della Casa Bianca – che minimizza le divergenze come “dettagli marginali” – non corrisponde alla realtà. Le differenze riguardano questioni considerate vitali per Kiev e Mosca, e toccano punti che hanno già costato decine di migliaia di vite sul campo di battaglia.

Tre questioni irrisolte

Territori nel Donbass – Il primo e più delicato tema riguarda la possibile cessione di aree strategiche nell’Ucraina orientale, in particolare la cosiddetta “cintura di fortezze” nel Donbass, composta da città e centri fortificati che Kiev ritiene essenziali per la propria sicurezza. Le proposte statunitensi prevedono la trasformazione di queste zone in aree demilitarizzate sotto amministrazione russa. “Ci sono stati progressi”, ha ammesso la fonte, ma nessuna decisione definitiva è stata presa.

Dimensioni delle forze armate ucraine – Washington spinge per limitare l’esercito di Kiev a 600’000 unità. La leadership ucraina, pur avendo discusso un tetto più alto, chiede ulteriori modifiche prima di accettare qualsiasi riduzione significativa, temendo di compromettere la propria capacità difensiva.

Adesione alla NATO – La rinuncia formale dell’Ucraina a entrare nell’Alleanza Atlantica (NATO) resta un punto fermo per Kiev. “Inaccettabile”, ha ribadito la fonte, sottolineando che una simile concessione creerebbe un “precedente pericoloso” e darebbe alla Russia un diritto di veto su una struttura di sicurezza occidentale di cui non fa parte.

Questi tre punti coincidono con le condizioni poste da Mosca per fermare la sua offensiva, ma rappresentano anche le linee rosse storiche dell’Ucraina, difese a caro prezzo sul campo.

Divisioni interne a Washington: il caso Rubio-Vance

A complicare il quadro, secondo la NBC, emergono tensioni anche all’interno dell’amministrazione Trump. La visita a Kiev del segretario dell’Esercito USA, Dan Driscoll, avrebbe messo in luce una frattura di lungo corso, ora più evidente, tra due blocchi contrapposti: da un lato il vicepresidente J.D. Vance, sostenuto dall’inviato speciale Steve Witkoff e da altri funzionari, favorevole a esercitare pressioni economiche su Kiev per spingerla a concessioni sostanziali; dall’altro il segretario di Stato Marco Rubio, che insiste sulla necessità di mantenere alta la pressione su Mosca, ritenuta responsabile di un’aggressione non provocata.

In mezzo, il presidente Trump, oscillante tra le due linee. “Era chiaro da tempo che esisteva una divisione, ma non l’avevamo mai vista manifestarsi pubblicamente come negli ultimi giorni”, ha dichiarato un ex diplomatico USA esperto di Europa orientale.
Rubio e Vance hanno smentito con forza sui social. “Questa storia è solo l’ultimo esempio di fake news che cercano di dipingere una spaccatura inesistente”, ha scritto Rubio su X. Vance ha rincarato: “I media mentono per indebolire il programma del presidente. È tutto chiaro”.

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Ucraina-Russia, negoziati ad Abu Dhabi

Telegiornale 25.11.2025, 12:30

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