Nel corso della notte dei droni ucraini hanno colpito tre diversi stabilimenti russi. Il primo attacco è avvenuto a Ufa, a 1’400 chilometri dal confine: droni dell’intelligence hanno centrato un impianto petrolifero. Secondo il Kyiv Independent, sarebbe stato colpito anche un impianto chimico nel Territorio di Perm, a 1’800 km dal confine ucraino.
L’ultimo obiettivo raggiunto è una delle più grandi raffinerie di petrolio in Russia. Si trova nella città di Kirishi, nella regione di Leningrado, ed è una filiale di Surgutnaftogaz. Lo riferisce l’Ukrainska Pravda. L’impianto ha una capacità di raffinazione di oltre 10 milioni di tonnellate di petrolio all’anno e produce un’ampia gamma di prodotti petroliferi, tra cui benzina, gasolio, carburante per aviazione.
Gli attacchi hanno provocato esplosioni e incendi, ma non si registrano vittime. Sempre durante la notte, secondo quanto dichiarato dal Ministero della Difesa russo, le difese aeree hanno intercettato e distrutto 80 droni ucraini in diverse regioni russe e sul Mar d’Azov.