Diversi militari francesi sono ancora a bordo della petroliera “Boracay”, abbordata nei giorni scorsi al largo di Saint-Nazaire, dopo che era stata avvistata al largo della Danimarca nel momento in cui droni sospetti disturbavano il traffico aereo. Al momento la nave è oggetto di una semplice indagine per “reati marittimi”. La nave ufficialmente batte bandiera del Benin ma è accusata di appartenere alla “flotta fantasma” usata da Mosca.
Durante un vertice a Copenaghen, il presidente francese Emmanuel Macron ha esortato giovedì gli europei ad “aumentare la pressione” sulla flotta fantasma russa con controlli, citando come esempio proprio l’abbordaggio della nave al largo delle coste francesi.

Droni nei cieli danesi
Telegiornale 27.09.2025, 20:00
Due membri dell’equipaggio della “Boracay”, che “si presentano come il comandante della nave e il suo secondo”, da martedì sono in stato di fermo nell’ambito dell’indagine della procura di Brest. Lo stato di fermo può durare fino a 48 ore, dopodiché spetta a un giudice decidere su un eventuale collocamento in detenzione.
Battezzata “Pushpa” o “Boracay”, la nave di 244 metri di lunghezza, è sotto sanzioni europee con l’accusa di appartenere alla flotta utilizzata da Mosca per aggirare le sanzioni occidentali contro le sue vendite di petrolio.
Secondo un’analisi AFP dei dati del sito marittimo specializzato VesselFinder, la petroliera ha navigato al largo delle coste danesi quando il Paese registrava i sorvoli di droni. Il 22 settembre, un primo sorvolo aveva portato alla chiusura dell’aeroporto di Copenaghen. Nuovi sorvoli di diversi aeroporti e di una base militare sono avvenuti anche il 25 settembre. La loro origine rimane ancora sconosciuta ma le autorità danesi hanno puntato il dito contro la Russia, già accusata dell’incursione di una ventina di droni nei cieli polacchi all’inizio di settembre e di quella di tre aerei da combattimento nello spazio aereo estone alcuni giorni dopo.
“Indagine sulla bandiera”
La procura di Brest ha aperto un’indagine per “mancata giustificazione della nazionalità della nave/bandiera” e “rifiuto di obbedire” della petroliera, “reati marittimi” segnalati lunedì dal prefetto marittimo dell’Atlantico. Queste infrazioni sono punibili con un anno di carcere e 150’000 euro di multa, secondo la procura.
L’indagine non riguarda direttamente in questa fase i sospetti che gravano sulla nave che, secondo il sito specializzato The Maritime Executive, potrebbe essere servita come “piattaforma di lancio” nei recenti sorvoli di droni che hanno disturbato il traffico aereo danese. Interrogato su questo punto mercoledì, a margine di un vertice europeo a Copenaghen, il presidente Emmanuel Macron ha invitato a rimanere “molto prudenti”.
Il primo ministro Sébastien Lecornu ha rivolto giovedì su X i suoi “ringraziamenti ai nostri commando della Marina e agli equipaggi della Marina nazionale che sono intervenuti questo fine settimana a bordo di una petroliera della flotta fantasma russa, attualmente all’ancora al largo di Saint-Nazaire, nell’ambito di un’indagine sulla bandiera”.
La “Boracay” ha cambiato nome e bandiera numerose volte con immatricolazioni successive in Gabon, Isole Marshall o Mongolia, secondo il sito opensanctions.org
Il diritto marittimo internazionale autorizza una nave militare a investigare sulle imbarcazioni che incrocia e a chiedere di salire a bordo di una nave che non ha bandiera, in virtù della protezione del traffico marittimo. Nel caso della petroliera accusata di appartenere alla flotta fantasma russa, “una nave della marina che era in zona è stata invitata (dalle autorità, ndr) a porre domande sulla bandiera di questa nave.”
Oltre all’Unione Europea, la nave è sotto sanzioni del Canada, della Svizzera, della Nuova Zelanda e del Regno Unito.

Tensioni nei cieli d'Europa
Telegiornale 26.09.2025, 20:00