È stata confermata la condanna a morte per Djokhar Tsarnaev. Durante la maratona di Boston del 2013, il giovane di origine cecena fece esplodere insieme al fratello (ucciso dalla polizia) due bombe che provocarono la morte di tre persone, fra cui un bambino di otto anni.
Poco prima della lettura della sentenza, il 21enne per la prima volta si è scusato pubblicamente, chiedendo perdono a “vittime e sopravvissuti”. “Mi dispiace per le vite che ho strappato, il dolore che ho causato e il danno che ho fatto, un danno irreparabile”, ha detto.
Il verdetto della giuria popolare che lo scorso 15 maggio decretò la pena capitale per iniezione letale è stato confermato dal Tribunale federale di Boston.
ATS/ludoC