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COP30: cos’è, perché si tiene in Brasile e quali sono gli obiettivi?

La Conferenza ONU sui cambiamenti climatici si terrà a Belem, la porta dell’Amazzonia, dal 10 al 21 novembre

  • Oggi, 09:05
  • 2 ore fa
La COP30 si terrà a Belem, in Brasile, dal 10 al 21 novembre 2025

La COP30 si terrà a Belem, in Brasile, dal 10 al 21 novembre 2025

  • Keystone
Di: Giorgia Lorenzini 

Lunedì 10 novembre avrà inizio la trentesima Conferenza delle Nazioni Unite (ONU) sui cambiamenti climatici, nota come COP30. L’acronimo COP sta per “Conferenza delle Parti”, dove per parti si intendono i 198 Paesi che hanno firmato la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 1992 (gli “Accordi di Rio”).

La Convenzione ha dato il via alla cooperazione globale per contrastare il cambiamento climatico e stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera, e ha inoltre funto da base ai successivi accordi sul clima, come il Protocollo di Kyoto (1997) e l’Accordo di Parigi (2015).

Cosa è la COP30 e chi partecipa?

La COP30 è il principale vertice globale sul clima, dove si concordano le misure per contrastare il cambiamento climatico. Quest’anno si terrà a Belem, nel nord del Brasile, dal 10 al 21 novembre. La scelta del luogo non è casuale: questa città è considerata la porta dell’Amazzonia in quanto si trova alla fine del Rio delle Amazzoni. Scegliere proprio questo luogo per ospitare la Conferenza pone l’accento sull’importanza della Foresta Amazzonica e sulla necessità di preservare il polmone verde della Terra.

Come scrive il governo brasiliano sui suoi canali ufficiali: “L’Amazzonia è un simbolo dell’urgenza planetaria. Queste conversazioni fondamentali devono avvenire non solo dove è facile, ma dove è più importante.”

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  • Enciclopedia Britannica

A Belem non si riuniranno solo capi di stato e diplomatici da tutto il mondo, ma anche rappresentanti da aziende e organizzazioni della società civile. Due grandi assenti, invece, sono il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che non manderà alcuna delegazione, e il presidente cinese Xi Jinping, che invece manderà una delegazione. Cina e Stati Uniti, insieme all’India, sono tra i Paesi grandi inquinatori.

Di quali temi tratterà la COP30 e quali sono gli obiettivi?

La COP30 si svolge in un momento cruciale: il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha annunciato che non si riuscirà a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, come previsto dall’Accordo di Parigi. Nel 2024, inoltre, sono stati registrati livelli record di anidride carbonica nell’atmosfera.

La presidenza brasiliana della COP30 spera di concordare delle misure per mantenere gli impegni presi nelle precedenti COP. Oltre ai nuovi piani di riduzione delle emissioni di carbonio nei singoli paesi, potrebbero essere oggetto di discussione:

  • Combustibili fossili: alla COP28 è stata concordata la necessità di abbandonare i combustibili fossili e di attuare la transizione energetica; tuttavia, alla COP seguente tale posizione non è stata rafforzata. La COP30 potrebbe essere l’occasione di dare nuova forza a questo obiettivo.

  • Finanziamenti: alla COP29 i paesi industrializzati si sono impegnati a fornire ai paesi emergenti almeno 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035 per aiutarli ad affrontare il cambiamento climatico. I Paesi beneficiari sollecitano di aumentare tale importo, ma ciò richiederà ulteriori negoziazioni.

  • Energie rinnovabili: alla COP28 è stato deciso di triplicare la disponibilità globale di energie rinnovabili entro il 2030, ma al momento questo obiettivo è molto lontano. Ulteriori discussioni sarebbero necessarie.

  • Natura: una novità della COP30 potrebbe essere il lancio del “Tropical Forests Forever Facility”, un fondo per prevenire la distruzione delle foreste tropicali.

La Svizzera guarda con ottimismo alla COP30

La delegazione svizzera alla COP30 sarà guidata da Felix Wertli, l’ambasciatore per l’ambiente. Anche il consigliere federale Albert Rösti parteciperà alla Conferenza. La Svizzera chiederà obiettivi più ambiziosi di riduzione delle emissioni, soprattutto ai grandi inquinatori, e sosterrà maggiori investimenti per la protezione del clima e per l’adattamento agli effetti del riscaldamento globale.

La Confederazione ha presentato i suoi nuovi obiettivi climatici a gennaio 2025. A Belém invece si impegnerà affinché tutti gli Stati continuino ad attuare le raccomandazioni della COP28 - ossia triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030, come pure a rinunciare al carbone, al petrolio e al gas entro il 2050.

La COP30 porterà a misure concrete nella lotta contro il cambiamento climatico?

Diversi osservatori, tra cui l’attivista Greta Thunberg, hanno accusato le precedenti COP di greenwashing. In passato, anche la partecipazione alla Conferenza di numerosi attori appartenenti alla sfera dei combustibili fossili ha destato le lamentele degli ambientalisti.

Le COP passate sono riuscite a negoziare importanti accordi internazionali sul clima, che possono portare a progressi maggiori rispetto alle misure nazionali prese singolarmente. Secondo l’ONU, questi accordi hanno portato a un’azione climatica quasi universale. Nonostante non si riuscirà a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, le misure decise dalle COP hanno contribuito a ridurre il livello di riscaldamento previsto - solo, non al ritmo necessario per raggiungere effettivamente gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

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Svizzera più esposta al cambiamento climatico

Telegiornale 04.11.2025, 12:30

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