I primi camion con gli aiuti umanitari hanno iniziato a entrare domenica mattina nella Striscia di Gaza attraverso il valico sud di Rafah. Lo ha riferito Al-Qahera News su X, pubblicando filmati dei convogli di aiuti in movimento nella zona di confine. È la diretta conseguenza di questa domenica senza azioni militari nelle aree della Striscia di Gaza dove l’esercito israeliano non è operativo.
Aiuti sono in arrivo anche dall’altro valico, quello di Kerem Shalom, nel sud-est al confine tra Israele ed Egitto. Lo ha annunciato la Mezzaluna rossa egiziana. Un convoglio denominato ‘Zad al Azza’ (dall’Egitto a Gaza) composto da 100 camion che trasportano oltre 1200 tonnellate di cibo, tra cui 840 tonnellate di farina e 450 tonnellate di generi alimentari vari, sono diretti nella Striscia di Gaza meridionale attraverso il valico di Kerem Shalom, “nell’ambito degli sforzi dell’Egitto per fornire aiuti alimentari alla popolazione della Striscia di Gaza”, precisa l’organizzazione umanitaria sui suoi profili social.
Lo stop, limitato, alle azioni militari era stato annunciato stamane dallo stesso IDF, che ha parlato di “pausa tattica” nelle sue operazioni per “permettere un maggiore afflusso di aiuti umanitari nel territorio”. La tregua, si legge nella nota pubblicata su Telegram, sarà in vigore dalle 10 alle 20 di oggi. “La pausa - avrà inizio nelle aree in cui l’IDF non è operativo: Al-Mawasi, Deir al-Balah e Gaza City, ogni giorno fino a nuovo avviso”.
Sabato altri morti tra civili e soldati
Le ultime notizie da Gaza, secondo fonti degli ospedali, riferiscono di 38 persone uccise nella giornata di sabato, tra cui 24 che erano in attesa di ricevere aiuti. L’ospedale Al-Awda nel nord di Gaza ha segnalato almeno 9 morti e circa 50 feriti tra i richiedenti aiuti nei pressi del corridoio di Netzarim, nella Gaza centrale.
Due soldati israeliani sono stati uccisi in azione sabato nel sud della Striscia di Gaza, ha dichiarato domenica l’esercito israeliano, dopo aver annunciato la morte di un terzo milite, ferito una settimana fa nel territorio palestinese. I due soldati morti sabato sera, di 20 e 22 anni, appartenevano al 51° battaglione della brigata di fanteria Golani.
Le pressioni prima della “pausa umanitaria”
Sempre Israele ha annunciato domenica di aver paracadutato aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, dopo settimane di pressioni internazionali per permettere che cibo e altre forniture vitali raggiungano la popolazione affamata del territorio palestinese devastato da oltre 21 mesi di guerra.
Le operazioni militari di terra nella Striscia sono iniziate dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Un blocco ermetico dei rifornimenti di aiuti umanitari è scattato all’inizio di marzo, con un parziale allentamento solo alla fine di maggio, causando una grave carenza di cibo e beni essenziali.
Il lancio dei paracadute è stato “effettuato in coordinamento con le organizzazioni internazionali e diretto dal Cogat (un’agenzia del Ministero della Difesa, ndr)“, ha dichiarato l’esercito in un comunicato pubblicato su Telegram sabato sera, aggiungendo che si trattava di “sette spedizioni di aiuti contenenti farina, zucchero e prodotti in scatola”.
I lanci avvengono dopo le pressioni di Parigi, Berlino e Londra su Israele per “eliminare immediatamente le restrizioni alla consegna degli aiuti”. Il metodo, già utilizzato nel 2024 in particolare da Emirati Arabi Uniti, Giordania e Francia, era stato criticato da alcuni esperti umanitari, che lo avevano giudicato pericoloso e di portata limitata, sottolineando che non poteva sostituire la via terrestre.
Sabato, il Regno Unito ha annunciato che si stava preparando a sganciare aiuti e a evacuare “bambini che necessitano di assistenza medica”, in collaborazione con “partner come la Giordania”.
La “pausa tattica” scatta dopo un’altra giornata di bombardamenti e vittime. Sono state 40, secondo la Difesa civile dei Territori palestinesi, le persone uccise sabato dal fuoco israeliano.
Nella notte, il Ministero degli Affari Esteri ha annunciato “una pausa umanitaria nei centri civili e nei corridoi umanitari per consentire la distribuzione degli aiuti”, incolpando le Nazioni Unite del blocco. Nazioni Unite che, assieme alle ONG, hanno messo in guardia da un’impennata della malnutrizione infantile e dal rischio di una carestia diffusa tra gli oltre due milioni di abitanti.
Freedom Flotilla, la conferma di Israele
Sempre sabato l’Handala, un ex peschereccio convertito dal movimento filopalestinese “Freedom Flotilla”, diretto a Gaza e carico di aiuti, è stato intercettato dall’esercito israeliano, secondo le immagini trasmesse in diretta dal gruppo sabato.
Un video, trasmesso dal gruppo, mostrava i 21 attivisti seduti sul ponte con le mani in alto, fischiettando la canzone italiana antifascista “Bella Ciao”, mentre i soldati prendevano il controllo dell’ex peschereccio.
L’intercettazione è stata confermata da Israele, che ha dichiarato che l’imbarcazione sta facendo ora “rotta in tutta sicurezza verso le coste di Israele”.

Testimonianza da Gaza
Telegiornale 26.07.2025, 20:00