Nella Striscia di Gaza è in corso “una catastrofe umanitaria” che “deve finire subito”. Lo hanno detto Regno Unito, Francia e Germania a conclusione di una conferenza telefonica venerdì fra i rispettivi leader, Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz.

Gaza, la carestia è conclamata
SEIDISERA 25.07.2025, 18:00
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L’appello appare una risposta indiretta alle affermazioni del governo d’Israele secondo cui a Gaza non ci sarebbe una carestia, a dispetto delle denunce dell’ONU e di molte organizzazioni internazionali. “Quasi una persona su tre resta senza cibo per giorni” a Gaza è ad esempio l’allarme lanciato oggi dal Programma alimentare mondiale sul disastro umanitario nella Striscia a causa della mancanza di aiuti. Israele oggi ha aperto alla possibilità di permettere nuovamente di paracadutare beni di prima necessità, ma è una soluzione insufficiente di fronte agli enormi bisogni.
“Io e i miei colleghi abbiamo incontrato personalmente decine di bambini gravemente malnutriti”, afferma in un’intervista concessa a SEIDISERA della RSI Rosalia Bollen, una delle portavoci dell’UNICEF che lavora a Gaza. “Sono troppo deboli per alzarsi, per camminare per piangere, possono subire gravi danni fisici e cognitivi irreversibili che accompagnano il ritardo della crescita”, ha dichiarato Bollen, descrivendo il caso di una bambina di 8 anni che sta perdendo i capelli “incapace di andare in bagno da sola. La madre sta cercando disperatamente di trovare cibo, soprattutto proteico come le uova, ma non c’è niente”.
In un comunicato congiunto diffuso a margine della consultazione telefonica - convocata giovedì da Starmer in una situazione “di emergenza” - i tre maggiori Paesi europei per peso economico si rivolgono direttamente “al governo israeliano” di Benjamin Netanyahu. Sollecitandolo a “revocare immediatamente le restrizioni sull’afflusso di aiuti” nella Striscia di Gaza e a “consentire con la massima urgenza all’ONU e alle ONG umanitarie di riprendere il loro lavoro per contrastare la fame” diffusasi fra la popolazione palestinese. Sottolineano inoltre che Israele “deve rispettare i suoi obblighi in base al diritto umanitario internazionale” e che bloccare “l’assistenza umanitaria essenziale è inaccettabile”.
Londra, Parigi e Berlino si oppongono inoltre a qualsiasi volontà di Israele di imporre la propria sovranità sui territori palestinesi occupati. Solo la Francia ha tuttavia finora deciso di riconoscere lo Stato di Palestina, come annunciato giovedì da Emmanuel Macron. La Germania ha escluso venerdì questa possibilità, mentre nel Regno Unito una lettera firmata da 220 deputati di diversi partiti invita Starmer a compiere questo passo.