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Gaza, “una distruzione mai vista in 30 anni di attività umanitaria”

Parla Pierre Krähenbühl, direttore generale del Comitato internazionale della Croce Rossa: “La pace è estremamente fragile”

  • Oggi, 13:11
  • Oggi, 13:28
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Pierre Krahenbuhl

  • Keystone
Di: Intervista di Philippe Revaz (RTS)/adattamento in italiano: ludoC 

Il direttore generale del CICR Pierre Krähenbühl ha descritto la situazione degli aiuti umanitari a Gaza e il ruolo svolto nella liberazione degli ostaggi e dei prigionieri palestinesi, sottolineando un livello di distruzione senza precedenti. Durante il Telegiornale 19:30 della RTS ha dichiarato: “È un momento di sollievo - dopo due anni di assoluto inferno a Gaza - aver potuto vedere ostaggi e prigionieri essere liberati e restituiti alle loro famiglie”.

“Ora tutto è da rifare”, ha tuttavia sottolineato. “Il cessate il fuoco deve reggere e poi i punti di passaggio devono aprirsi affinché gli aiuti possano entrare a Gaza”. “Abbiamo materiale in attesa di entrare. Abbiamo anche le capacità sul posto”.

Pierre Krähenbühl, in merito a Gaza, ha anche parlato di “conseguenze per la popolazione civile che superano ogni comprensione”. “In 30 anni di azione umanitaria, non ho mai visto circostanze simili, un livello di distruzione simile”, ha aggiunto.

“Neutralità attiva e coraggio”

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa è stato al centro della liberazione degli ostaggi e dei prigionieri palestinesi, grazie alla “neutralità attiva e al coraggio” dell’organizzazione e alla “fiducia che creiamo con le parti”, secondo il suo direttore generale.

Il CICR è anche responsabile del rimpatrio delle spoglie degli ostaggi deceduti. Questa missione è “estremamente complicata”, ha sottolineato Pierre Krähenbühl, poiché “il livello di distruzione è enorme a Gaza”. “Bisogna prima localizzare i luoghi delle spoglie e poi poterle riportare indietro”.

Pierre Krähenbühl, in merito alle spoglie rimpatriate ha anche aggiunto: “Il CICR non abbandona. Metteremo tutta la nostra energia in questo dossier”, precisando che vengono riportate indietro anche spoglie palestinesi.

Situazione “fragile”

Per Pierre Krähenbühl, il CICR gioca un ruolo con “un modesto contributo a preservare la possibilità di una pace”. Una pace sulla quale “credo che siamo tutti consapevoli del fatto che è estremamente fragile al momento attuale”.

Intervistato da RTS, Krähenbühl ha anche voluto rendere omaggio ai suoi colleghi “in Israele e in particolare anche a Gaza, perché hanno resistito per due anni nelle condizioni più estreme, mantenendo sempre viva la loro modesta e importante missione umanitaria”.

“Mi colpisce sempre (vedere) quanto l’essere umano abbia un atteggiamento noncurante nei confronti della guerra. Prima si glorifica la guerra (...). Poi si passa alla fase successiva, la disumanizzazione dell’altro (...). All’uscita dall’abisso, si dice ancora una volta ‘mai più’”, ha sottolineato Pierre Krähenbühl.

“Quante volte dobbiamo dire ‘mai più’ per poi ricadere di nuovo in questo? È tempo di riscoprire l’umanità dell’altro”, ha esortato Pierre Krähenbühl. “Ciò richiederà molto più coraggio politico di quanto ne abbiamo visto negli ultimi due anni”.

Dopo questi due anni di distruzione, Pierre Krähenbühl critica la mancanza di azione politica e di coraggio, “di dire ai propri amici che queste violazioni non sono possibili perché si tratta della nostra umanità collettiva”.

11:02

Gaza, ostaggi liberi. E adesso?

Falò 14.10.2025, 20:45

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