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Pace in Medio Oriente: l’ex premier Olmert analizza luci e ombre dell’intesa

Alla vigilia della firma l’ex primo ministro israeliano delinea alla RSI scenari post-accordo e critica l’isolamento diplomatico di Israele

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03:30

Intervista a Ehud Olmert

Telegiornale 12.10.2025, 20:00

Di: Telegiornale-Emiliano Bos/sdr 

Lunedì in Egitto saranno apposte le firme dell’accordo di pace faticosamente raggiunto: il futuro del Medio Oriente resta incerto, come resta incerta l’ipotesi della soluzione a due stati. Di tutto questo ha parlato l’inviato della RSI Emiliano Bos con l’ex premier israeliano e grande critico di Benjamin Netanyahu, Ehud Olmert.

“Non fosse stato per Trump, ha esordito l’ex premier, non ci sarebbe stato un accordo. Dobbiamo riconoscergli il merito. Certo, ci si potrebbe chiedere – e io l’ho chiesto – perché non lo abbia fatto 8 mesi fa, ma non c’è dubbio che il presidente Trump abbia obbligato Netanyahu ad accettare ciò che finora si era rifiutato di accettare”. 

Con la liberazione degli ostaggi si chiude la prima fase di questo accordo. Ci sarà una seconda, che riguarda il futuro dei rapporti tra israeliani e palestinesi…. 

“Quello che abbiamo ora naturalmente è ottimo, siamo così contenti. Il rilascio finalmente di tutti gli ostaggi è fonte di grande gioia per tutti noi. Ma questo è un accordo per porre fine alla guerra a Gaza. Punto. Niente di più. Non è l’inizio di qualcos’altro, ma deve esserci “qualcosa di altro”. Credo che questo obiettivo sia ora la scommessa principale della nuova leadership israeliana che emergerà dalle elezioni tra un anno, e che metterà Netanyahu ai margini della Storia”.

Signor Olmert, Netanyahu domani si presenterà come il vincitore di questo accordo di pace? 

“Ovviamente Netanyahu cercherà di fare tutto il possibile per poter ottenere il più grande vantaggio possibile per sé stesso, come risultato di quanto è avvenuto”. 

Secondo lei, Netanyahu ha isolato Israele a livello internazionale?

“Io ho combattuto contro i libanesi, contro Hamas a Gaza quand’ero primo ministro ma non ricordo proteste a Londra, Milano, Roma, in Svizzera o in alcun Paese del mondo. Bibi Netanyahu invece ha completamente isolato lo Stato di Israele in un modo che non ci era mai capitato”. 

Lunedì da qui Trump andrà a Sharm El Sheik per un vertice sulla pace regionale però a quel tavolo mancherà Israele.

Questa è la prova vivente di quanto sia deteriorato lo “status” di Israele, e di quanto Netanyahu abbia contribuito alla sua erosione all’interno della comunità internazionale. Netanyahu è diventato una marionetta di Trump…Trump muove i fili e può manovrarlo a suo piacere con lui così. E Netanyahu deve obbedire. Spero che Trump non perda il suo interesse personale e il suo impegno a portare avanti questo processo con ulteriori passi, perché è l’unico che può farlo.

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In Israele conto alla rovescia per il rilascio degli ostaggi

Telegiornale 12.10.2025, 20:00

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