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Gaza, 69 morti in attacchi israeliani

Lo ha comunicato la Protezione civile attiva nella Striscia - Continuano le trattative per un cessate il fuoco di 60 giorni, a cui diversi ministri israeliani si oppongono

  • Oggi, 16:32
Scuola Gaza

Le rovine di una scuola a Gaza City

  • Keystone
Di: AFP/M.Mar. 

La Protezione civile di Gaza ha riferito che il bilancio dei morti oggi, giovedì, in operazioni militari israeliane è di 69 persone. Questo mentre sono in corso discussioni su un cessate il fuoco di 60 giorni, il quale sta dividendo il Parlamento israeliano.

Dall’inizio della guerra molti palestinesi sono fuggiti e molti altri hanno trovato rifugio negli edifici scolastici. Tuttavia anche questi vengono talvolta attaccati dalle forze di difesa israeliane (IDF), che affermano invece di colpire combattenti di Hamas nascosti tra i civili.

La Protezione civile di Gaza, ha dichiarato che in un raid aereo notturno sulla scuola Mustafa Hafez di Gaza City sono morte 15 persone, “in maggioranza bambini e donne”.

Contattato dall’agenzia di stampa AFP, l’IDF ha risposto dicendo di stare esaminando queste informazioni, così come quelle provenienti dal centro di Gaza dove, secondo i soccorritori, sei palestinesi in cerca di aiuti umanitari sono stati uccisi da colpi israeliani.

Il meccanismo della distribuzione degli aiuti umanitari soggetto a controversie

Le Nazioni Unite hanno accusato i militari israeliani di aver “bombardato e sparato contro palestinesi che cercavano di raggiungere i punti di distribuzione, causando numerose vittime”. L’IDF ha riconosciuto di aver aperto il fuoco nei pressi di siti di distribuzione degli aiuti, sostenendo di aver risposto a una “minaccia”.

Nel mentre, Johnnie Moore, presidente della Gaza Humanitarian Foundation, ha dichiarato mercoledì che “non chiuderemo”, in quanto “abbiamo un compito da svolgere, ed è semplice: fornire ogni giorno cibo gratuito agli abitanti di Gaza”.

La classe politica israeliana ancora divisa sulla tregua

In questo contesto, dietro le quinte delle discussioni per un cessate il fuoco di 60 giorni, la classe politica israeliana continua a essere divisa sulla questione. Grazie a un possibile accordo potrebbero essere liberati la metà degli ostaggi ancora vivi e detenuti a Gaza, in cambio di prigionieri palestinesi. Alcuni rappresentati politici dello Stato ebraico sono propensi a questa opzione, altri vorrebbero continuare la guerra fino all’annientamento di Hamas.

Itamar Ben-Gvir, ministro della Sicurezza nazionale, ha dichiarato al canale 14 che “se non riusciamo a far sparire Hamas, i nostri figli ne soffriranno!”. Il ministro delle finanze, Bazalel Smotrich, assieme a un altro ministro di estrema destra, vuole fare pressione sul primo ministro Benjamin Netanyahu affinché respinga le proposte statunitensi per la tregua. Il presidente americano, Donald Trump, sta infatti spingendo per una rapida fine delle ostilità e dovrebbe incontrare il premier israeliano a Washington in un terzo incontro in sei mesi.

02:13

Gaza: tregua di 60 giorni?

Telegiornale 02.07.2025, 20:00

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