Hassan (nome di fantasia, ndr) è rimasto segnato dalle operazioni israeliane nella Striscia di Gaza. Eppure - nonostante le gravi ferite alle gambe - ha lo stesso sogno di un tempo: diventare calciatore. Lo abbiamo incontrato nel Centro Makani di Beirut dove viene curato anche grazie all’associazione Amel che è sostenuta da ONG svizzere. “Sono qui per i trattamenti e poi riesco anche a studiare”, dice nel servizio diffuso da Prima Ora.
Con lui nel centro ci sono una ventina di bambini feriti provenienti dalla Striscia di Gaza. Tra loro anche due giovani amiche. Una sogna di diventare medico, l’altra dentista perché così “potrò sistemare i miei denti ed avere un sorriso più bello”, spiega.
Nella struttura i bambini ricevono cure, vengono presi a carico e partecipano alle attività con gli altri minori del centro. “I bambini che arrivano dalla Striscia di Gaza sono traumatizzati dalla guerra. Sono arrivati per fare delle operazioni mediche o fisioterapia ma vengono qui anche nel loro tempo libero per dei corsi di formazione e partecipare alle attività”, spiega la coordinatrice del centro Rania Barada. I bambini non dovrebbero però rimanere in Libano dopo le terapie. “Sì, i bambini torneranno a casa”, aggiunge la responsabile.

Bambini da Gaza a San Gallo
Telegiornale 28.10.2025, 20:00







