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I costi ambientali della guerra in Ucraina

Kiev esige dalla Russia un risarcimento di 43 miliardi di dollari per l’impatto ecologico del conflitto sul suo territorio

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Un militare della 24ª Brigata meccanizzata nella città di Kostyantynivka, nella regione di Donetsk, Ucraina, il 16 novembre 2025
02:55

RG 12.30 del 21.11.2025 - Veronica Alippi in studio con il giornalista scientifico Francesco Suman

RSI Info 21.11.2025, 12:57

  • Keystone
Di: Radiogiornale-Francesco Suman/Gi.Lo 

I bombardamenti russi in Ucraina hanno devastato diverse città, distruggendo gran parte delle infrastrutture civili e oltre 236’000 edifici residenziali. La guerra ha causato gravi danni al territorio ucraino, nondimeno danni ecologici come incendi boschivi, inquinamento da metalli pesanti e radioattività, distruzione e contaminazione dei terreni agricoli. Tutto ciò contribuisce al significativo aumento delle emissioni di gas serra.

L’Ucraina ha quindi deciso di presentare una richiesta di risarcimento pari a 43 miliardi di dollari alla Russia per le emissioni nocive provocate dalla guerra iniziata quasi 4 anni fa, nel febbraio 2022.

La cifra di 43 miliardi emerge da un rapporto pubblicato a ottobre, condotto, tra gli altri, dal Ministero dell’Ambiente ucraino e finanziato dalla European Climate Foundation. Dal giorno dell’invasione a febbraio 2025, la guerra ha rilasciato in totale nell’atmosfera 237 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

In questo computo rientrano l’uso di combustibili per muovere carri armati e aerei, gli incendi provocati nelle foreste, le esplosioni nelle raffinerie e nei depositi di carburante e, infine, il dirottamento del traffico aereo fuori dalle aree di guerra, che ha costretto i voli civili a percorrere più chilometri. Inoltre, sono già state conteggiate anche le emissioni che si stima verranno prodotte dai lavori di ricostruzione.

Per arrivare alla cifra di 43 miliardi, gli esperti hanno usato un indicatore che è stato sviluppato nel corso degli ultimi decenni dagli economisti, tra i quali anche il Nobel per l’economia del 2018, William Nordhaus. Questo indicatore è il costo sociale del carbonio, per cui a ogni tonnellata di CO2 prodotta corrisponde un costo pagato dalla società in termini di danni sanitari, infrastrutturali, perdita di produttività e così via.

Costo sociale del carbonio

Il costo sociale del carbonio rappresenta il valore monetario dei danni causati dall’emissione di una tonnellata di anidride carbonica nell’atmosfera. Questi danni includono una vasta gamma di effetti: dall’impatto sulla salute pubblica alla diminuzione della sicurezza alimentare, dall’innalzamento del livello del mare all’aumento di eventi climatici estremi.

Gli esperti cercano di quantificare questo costo, ma le stime variano notevolmente. Alcuni studi suggeriscono cifre che possono raggiungere diverse centinaia di franchi per tonnellata di CO2 emessa. È importante notare che queste stime includono anche il costo in termini di vite umane perse a causa degli effetti del cambiamento climatico.

Quantificare questo costo non è semplice e infatti il valore è oscillato negli anni. Pochi anni fa, ad esempio, era intorno ai 50 dollari per tonnellata di CO2. Oggi la comunità scientifica ritiene sia intorno a 185 dollari all’ora. Vi sono anche delle discrepanze tra i costi calcolati della comunità scientifica e quelli avanzati invece dalla politica.

È interessante ricordare che l’amministrazione Trump ha scelto di togliere ogni riferimento al costo sociale del carbonio dai documenti federali. La ripresa statunitense dell’economia trainata da petrolio e gas, infatti, costerebbe troppo in termini di costo sociale del carbonio.

Nel rapporto alla base della richiesta di risarcimento ucraina, il valore su cui è stata calcolata la cifra di 43 miliardi è quello della comunità scientifica, ovvero 185 dollari all’ora. La richiesta giunge in contemporanea al piano di pace in Ucraina del presidente Trump.

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