La COP30, la conferenza dell’ONU sul clima iniziata la scorsa settimana, entra ormai in dirittura d’arrivo a Belem in Brasile. I lavori dovrebbero concludersi secondo programma questo venerdì sera, ma un’intesa appare lontana. Oltre 30 Paesi hanno scritto alla presidenza brasiliana sollecitandola a rivedere la sua bozza di intesa e a includere una tabella di marcia per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. André Correa de Lago, che dirige i lavori, è sotto pressione: la proposta sottoposta ai circa 200 partecipanti non menziona l’abbandono di queste forme di energia (petrolio, carbone, gas), già evocato inizialmente alla COP28 di Dubai due anni fa.
“Siamo profondamente preoccupati per l’attuale proposta da prendere o lasciare’”, hanno scritto fra gli altri Colombia, Francia, Regno Unito, Germania in un testo che l’agenzia francese AFP ha potuto consultare .”Vi dobbiamo onestà: nella sua forma attuale, la proposta non soddisfa i requisiti minimi per un risultato credibile a questa COP”, hanno proseguito. “Non possiamo sostenere un testo che non includa una tabella di marcia per una transizione giusta, ordinata ed equa dai combustibili fossili”, hanno scritto.
Lo stesso presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha sostenuto una “tabella di marcia” per accelerare questa eliminazione graduale fin dall’inizio del vertice. Ma secondo un negoziatore, Cina, India, Arabia Saudita, Nigeria e Russia l’hanno respinta categoricamente. Gli Stati Uniti, poi, tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale, sono assenti dai lavori.

COP30, l'impegno della Svizzera per il clima
Telegiornale 19.11.2025, 20:00

Che impatto ambientale ha la COP30?
Telegiornale 12.11.2025, 20:00

Gli scenari climatici e la COP30
Prima Ora 11.11.2025, 18:00

Le speranze della COP30
Telegiornale 10.11.2025, 20:00






