“I problemi a Gaza sono ancora tutti sul tappeto. La gente vive nelle tende, in situazione di povertà estrema. Le prospettive mancano, le scuole non funzionano, gli ospedali vanno a singhiozzo. Sono i problemi di sempre. Però c’è anche un clima di… c’è desiderio di ricominciare, e questo mi fa sperare, fa vedere che la vita è più forte di tutto”.
Cosi si esprime al Telegiornale della RSI il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, che si è recato a Gaza per celebrare in anticipo la messa di Natale, nella chiesa cattolica della Sacra famiglia. La chiesa è la stessa che nello scorso luglio è stata colpita da un raid israeliano che ha ucciso tre persone, ferendone diverse altre. E’ la chiesa al cui parroco, padre Gabriel Romanelli, papa Francesco telefonava quasi ogni sera, per informarsi e incoraggiare.
“Celebrare il Natale a Gaza è sempre una esperienza unica. Dio entra nella storia e la cambia, non secondo un linguaggio di forza e di potenza, ma attraverso le sue vie, le vie dei semplici. Spetta a noi ora decidere come fare noi la nostra storia”.
“La speranza immediata è che si possa ricominciare subito a ricostruire, dare una casa e una prospettiva a milioni di famiglie. Sul lungo periodo, la speranza è che chi ha responsabilità di governo possa diventare una voce capace di illuminare e dare indicazioni dignitose per tutti”.







