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Il processo per la morte di Maradona scuote l’Argentina

La vicenda giudiziaria supera i confini del tribunale, trasformandosi in un caso di rilevanza nazionale che riaccende anche il dibattito pubblico sulla giustizia

  • Oggi, 06:52
04:07

Argentina, in corso il processo per la morte di Maradona

Telegiornale 16.05.2025, 20:00

Di: AFP/Telegiornale/YR 

Il processo sulla morte di Diego Armando Maradona, iniziato nel 2025, è diventato molto più di una semplice vicenda giudiziaria: è un evento nazionale, un dramma collettivo che coinvolge la memoria, l’identità e la giustizia di un intero Paese. Sette persone – tra medici, infermieri e psicologi – sono accusate di “omicidio con dolo eventuale”, ovvero di aver abbandonato consapevolmente il campione argentino durante le settimane critiche che hanno preceduto la sua morte, avvenuta il 25 novembre 2020.

Durante le udienze, che si tengono ogni martedì e giovedì a San Isidro, sono emerse testimonianze forti e cariche di emozione. Gianinna Maradona, figlia dell’ex calciatore, ha parlato per quasi sette ore, tra lacrime e dolore, raccontando la sensazione di essere stata esclusa e manipolata da un’équipe medica che, secondo lei, avrebbe inscenato una finta assistenza per isolare il padre. “Era una messa in scena, una montatura”, ha dichiarato, accusando in particolare il medico personale Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov.

Un audio trasmesso in aula ha ulteriormente scosso l’opinione pubblica: il messaggio del psicologo Carlos Diaz alla psichiatra Cosachov parlava di “coprirsi legalmente”, più che di curare il paziente. “L’obiettivo è passare la palla alla famiglia”, si sente dire, suscitando indignazione tra i presenti.

L’impatto mediatico e sociale

Il processo è stato ribattezzato dai media argentini “il processo del secolo”. All’apertura delle udienze, tifosi con striscioni e bandiere si sono radunati fuori dal tribunale. L’interesse è altissimo: ogni settimana emergono nuovi dettagli, e l’intero Paese segue con attenzione ogni sviluppo. “Diego non era solo un calciatore, era una voce popolare, un simbolo. Gli argentini vogliono sapere la verità”, ha spiegato il giornalista Matias Castelli.

Secondo Veronica Ojeda, ex compagna di Maradona e parte civile nel processo, “le prove sono chiare: non c’è stata un’intenzione diretta, ma una volontà indiretta di abbandonarlo”. La difesa, invece, sostiene che Maradona fosse un paziente ingestibile e che nulla avrebbe potuto salvarlo.

Il biografo e amico personale Daniel Arcucci ha posto una domanda che riecheggia nel cuore degli argentini: “Maradona è morto perché era il destino tragico dei grandi miti argentini, o qualcuno lo ha lasciato morire?”. E aggiunge: “Se era così instabile, come poteva firmare un contratto per cedere i diritti commerciali del suo nome? Lì si aprirà un secondo processo”.

Il verdetto è atteso per luglio, ma il processo ha già lasciato un segno profondo. Non si tratta solo di giustizia per un uomo, ma di fare i conti con il mito, con l’idolo, con l’Argentina stessa.

03:19

Fabio Capello racconta Maradona

Il Quotidiano 26.11.2020, 20:00

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