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Israele-Iran, dopo le armi è il tempo della diplomazia

Si susseguono le riunioni e i colloqui alla luce dell’attacco iraniano a Israele di sabato sera, con vari Paesi che condannano Teheran e quest’ultima che parla di “diritto all’autodifesa”

  • 15 aprile, 08:41
  • 16 aprile, 11:30
Il Palazzo di Vetro dell'ONU a New York

Il Palazzo di Vetro dell'ONU ha ospitato domenica sera la riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza

  • Keystone
Di: AFP/ATS/RSI Info

A quasi due giorni dall’attacco iraniano senza precedenti contro il territorio di Israele, adesso è la diplomazia a tornare protagonista, mentre l’esercito israeliano continua le operazioni nella Striscia di Gaza, segnalando il fatto che i droni e i missili lanciati da Teheran non lo dissuaderanno dai suoi obiettivi contro Hamas.

Proprio lo Stato ebraico ha animato la riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, iniziata domenica a tarda sera a New York, con il suo ambasciatore Gilad Erdan che ha rimarcato da un lato come “il regime iraniano non sia diverso dal Terzo Reich e l’ayatollah Ali Khamenei non sia diverso da Hitler” e chiedendo, dall’altro, al Consiglio di Sicurezza che siano applicate “tutte le sanzioni possibili” contro l’Iran. “L’escalation senza precedenti di sabato sera mostra cosa succede quando gli avvertimenti non sono ascoltati - ha continuato - Il fatto che domenica Israele si sia mostrato superiore non toglie la brutalità dell’attacco”.

Attacco iraniano contro Israele

Telegiornale 14.04.2024, 12:30

Dal canto suo, il rappresentante iraniano alle Nazioni Unite ha rammentato per l’occasione che Teheran “non ha avuto altra scelta che esercitare il proprio diritto all’autodifesa”. L’ambasciatore Saed Iravani durante la riunione di emergenza ha spiegato che “il Consiglio ha mancato al suo dovere di mantenere la pace e la sicurezza internazionale” non condannando l’attacco israeliano del 1° aprile contro il consolato iraniano a Damasco e “in queste condizioni, la Repubblica islamica non ha avuto altra scelta che esercitare il suo diritto all’autodifesa”, ha precisato.

E mentre all’ONU andava avanti il confronto tra i due Paesi, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato con i suoi omologhi del Regno Unito e Germania proprio alla luce dell’attacco dell’Iran a Israele. Le parti hanno concordato “sull’importanza di condannare l’attacco iraniano nei termini più forti possibili e di prevenire ulteriori escalation”, si legge in una nota del Dipartimento di Stato americano.

Biden spinge per far passare gli aiuti a Israele (e Ucraina)

L’azione bellica iraniana ha pure indotto il presidente americano Joe Biden a organizzare una videoconferenza con il leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer, quello della minoranza repubblicana Mitch McConnell, lo speaker della Camera Mike Johnson e il leader della minoranza democratico alla Camera Hakeem Jeffries “per discutere dell’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele”. L’inquilino della Casa Bianca ha colto l’occasione per sostenere “l’urgente necessità che la Camera approvi il prima possibile” la legge sulla sicurezza nazionale, dove ci sono nuovi aiuti all’Ucraina, Israele e Gaza.

Una dura condanna al bombardamento compiuto da Teheran contro lo Stato ebraico è d’altronde giunta pure dal premier giapponese Fumio Kishida. Per Kishida il recente attacco condotto dall’Iran con droni e missili verso Israele, deciso in risposta al bombardamento della sede diplomatica iraniana in Siria il 1° aprile da parte dello Stato ebraico, “non fa altro che aggravare la già precaria situazione nel Medio Oriente. Siamo estremamente preoccupati e consideriamo la mossa come un’ulteriore istigazione a un conflitto su larga scala”, ha detto il primo ministro nipponico ai media locali.

In Israele torna una parvenza di normalità: riaprono le scuole

Intanto sempre oggi, lunedì, le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato la riapertura delle scuole nella maggior parte del Paese, scuole che erano state chiuse sabato per motivi di sicurezza legati alle minacce provenienti dall’Iran. Dopo aver valutato la situazione “si è deciso di riprendere da lunedì le attività educative in tutto il Paese” fatte salve però “restrizioni” nella zona di confine con il Libano e nelle località vicine alla Striscia di Gaza, ha indicato il portavoce dell’esercito israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari.

Proprio lo stesso alto ufficiale ha d’altronde precisato che “anche quando siamo stati attaccati dall’Iran sabato non abbiamo perso di vista, neppure per un momento, la nostra missione essenziale a Gaza, che è quella di salvare i nostri ostaggi dalle mani di Hamas, sostenuto dell’Iran”.

Iran-Israele, gli sforzi della diplomazia internazionale

Telegiornale 15.04.2024, 12:30

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