Israele intensifica gli attacchi sulla Striscia

L’esercito israeliano ha annunciato, oggi, sabato di aver avviato “attacchi su larga scala” a Gaza nell’ambito delle “fasi iniziali” della prevista intensificazione della sua offensiva sul territorio palestinese. I bombardamenti hanno già causato centinaia di morti in tre giorni.

“Nel corso dell’ultima giornata, l’esercito israeliano ha lanciato attacchi su vasta scala e trasferito forze per prendere il controllo di alcune zone della Striscia di Gaza. Ciò fa parte delle fasi iniziali dell’operazione ‘Chariots of Gideon’ e dell’espansione dell’offensiva nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo di raggiungere tutti gli obiettivi della guerra, compresa la liberazione degli ostaggi e la sconfitta di Hamas”, ha dichiarato l’esercito sui social media.

I media palestinesi riferiscono che veicoli militari blindati israeliani stanno avanzando a sud-est di Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, sotto la protezione di un pesante fuoco di copertura: lo riporta Al Jazeera.

Secondo il direttore dell’ospedale indonesiano nel nord di Gaza, Marwan Al-Sultan, “da mezzanotte la struttura ha ricevuto 58 morti, mentre altre vittime sono sotto le macerie”. “La situazione all’interno dell’ospedale è catastrofica”, ha dichiarato, citato da Reuters sul suo sito web.

Dopo una tregua di due mesi, l’esercito ha ripreso l’offensiva il 18 marzo a Gaza e ha conquistato ampie zone del territorio. All’inizio di maggio, il Governo israeliano ha annunciato un piano per la “conquista” di Gaza, occupata da Israele dal 1967 al 2005, che richiede lo sfollamento interno della “maggior parte” dei suoi 2,4 milioni di abitanti.

La Protezione civile di Gaza ha affermato che gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 100 persone ieri, venerdì, dopo aver riportato più di 80 morti mercoledì e più di 100 morti giovedì. Dal 2 marzo, le forze israeliane bloccano anche qualsiasi ingresso di aiuti umanitari a Gaza, vitali per i 2,4 milioni di abitanti, ora minacciati da una “carestia di massa” secondo diverse ONG.

Riunione dei Paesi della Lega Araba

I Paesi arabi si incontreranno oggi a Baghdad per un vertice caratterizzato dall’assenza di diversi leader e in qualche modo oscurato dal tour nel Golfo del presidente statunitense Donald Trump. L’incontro avviene più di due mesi dopo un vertice al Cairo in cui i leader arabi hanno adottato un piano per la ricostruzione della Striscia di Gaza che mira a emarginare Hamas, presentato come alternativa al piano di Donald Trump di porre il territorio sotto il controllo americano.

Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres parteciperà al vertice di Baghdad, dove bandiere arabe e striscioni di benvenuto saranno esposti nelle strade principali. Secondo una fonte diplomatica, la maggior parte dei leader del Golfo non si recherà nella capitale irachena. Sarà assente anche il presidente siriano.