L’esercito israeliano (Idf) ha schierato centinaia di carri armati, mezzi corazzati e bulldozer lungo il confine nord di Gaza in vista dell’imminente offensiva su Gaza City. Secondo fonti militari citate da Ynet, le unità di fanteria regolari guideranno l’incursione con il supporto delle brigate già presenti nell’area.
La manovra, denominata “Carri di Gedeone 2”, si svilupperà gradualmente. I generali prevedono almeno 3-4 mesi di combattimenti, ritenendo che Hamas non si arrenderà. Migliaia di miliziani restano infatti trincerati nel centro di Gaza e nei campi profughi circostanti.
Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione di governo domenica sera (alle 19 ora svizzera) sulla situazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. L’intelligence militare avrebbe mappato delle “zone di fuoco coordinate” dove si ritiene siano tenuti prigionieri i rapiti, aree in cui l’Idf si muoverà con estrema cautela.
Bombe sui grattacieli, almeno 38 morti dall’alba
Proseguono intanto i bombardamenti su Gaza. Nel pomeriggio i media locali hanno riferito che un raid dell’Idf ha distrutto un edificio dell’Università islamica di Gaza City, che sarebbe stato utilizzato per ospitare sfollati. In serata è poi giunta conferma dall’esercito israeliano della distruzione di un altro grattacielo, portando il totale dei palazzi abbattuti oggi nella città a quattro.
Il ministro della Difesa Israel Katz ha commentato su X: “La torre di carta. Lo skyline di Gaza sta cambiando”, postando il video di uno degli attacchi.
La situazione umanitaria nella Striscia resta drammatica. La Difesa civile ha riferito di almeno 38 morti dall’alba di domenica in attacchi israeliani, mentre l’esercito ha nuovamente ordinato agli abitanti di Gaza City di evacuare verso sud, prevedendo l’esodo di circa un milione di persone.
Molti civili temono però di non trovare rifugi sicuri, avendo Israele già colpito zone indicate come sicure. Immagini dell’AFP mostrano lunghe file di veicoli e pedoni in fuga da Gaza City verso sud, tra cui anziani, disabili e famiglie con bambini.
Il Qatar alla comunità internazionale: “Sanzionate Israele”
Sul fronte diplomatico, il Qatar ha esortato la comunità internazionale a cessare il “doppio standard” e a sanzionare Israele per i suoi attacchi. Il paese del Golfo – che si è comunque impegnato a proseguire nella mediazione tra Israele e Hamas – ospiterà lunedì un vertice di leader arabi e musulmani per esprimere il loro “rifiuto” delle azioni israeliane.
Netanyahu ha affermato su X che “sbarazzarsi” dei “capi terroristi di Hamas che vivono in Qatar” permetterebbe di eliminare “il principale ostacolo alla liberazione” degli ostaggi trattenuti a Gaza dal 7 ottobre. Ma per il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani, è Netanyahu che rappresenta un “ostacolo” alla fine della guerra. “Ogni volta che un accordo sta per essere concluso, Netanyahu lo sabota”.

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250 mila palestinesi hanno lasciato Gaza city
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