Venerdì tre jet militari russi hanno violato lo spazio aereo dell’Estonia per circa 12 minuti, secondo quanto annunciato dal ministro degli Esteri Margus Tsahkna. I velivoli, privi di piani di volo e con la radio spenta, hanno attraversato il confine senza autorizzazione, in quella che Tallinn definisce una provocazione deliberata. Mosca, invece, nega che vi sia stata una violazione dello spazio aereo: i caccia non avrebbero deviato dalla rotta prevista passando a più di tre chilometri dall’isola di Vaindloo nel Golfo di Finlandia, le cui coste sono finniche a nord, estoni a sud e russe a est.
Il media estone Postimees ha sottolineato che si tratta della quarta violazione russa dello spazio aereo estone nel 2025, ma quella di venerdì è stata definita “di una sfacciataggine senza precedenti” da Tsahkna. “Il continuo aumento delle provocazioni e dell’aggressività della Russia nei confronti dei confini deve essere contrastato con un rapido rafforzamento della pressione politica ed economica”, ha aggiunto.
Il governo estone ha deciso di invocare l’articolo 4 del trattato NATO, che prevede consultazioni tra gli alleati in caso di minaccia alla sicurezza di uno dei membri. “Una tale violazione è del tutto inaccettabile”, ha scritto su X il primo ministro estone Kristen Michal.
Riunione NATO in vista
Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha definito la risposta dell’Alleanza “rapida e decisa”, confermando di aver parlato con Michal. La NATO ha annunciato che il Consiglio Atlantico si riunirà all’inizio della prossima settimana per discutere la violazione.
Il portavoce dell’Alleanza ha definito l’incidente “l’ennesimo esempio del comportamento sconsiderato della Russia e della capacità di risposta alleata”. Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha reagito con fermezza: “All’intensificarsi delle minacce aumenterà anche la nostra pressione”, ha dichiarato, invitando i 27 Stati membri ad approvare rapidamente l’ultimo pacchetto di sanzioni, centrato sul gas.
L’ex premier estone e attuale capa della politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha commentato: “La Russia sta testando fino a dove può arrivare”. Il primo ministro portoghese Antonio Costa ha annunciato che “affronteremo una risposta collettiva alla riunione informale del Consiglio di Copenaghen del primo ottobre”.
Solidarietà è giunta anche da Lettonia e Lituania, mentre la Polonia ha espresso preoccupazione per l’escalation delle tensioni ai confini orientali dell’Alleanza.