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Le tende di Gaza nell’omelia del Papa

Leone XIV denuncia le ferite aperte lasciate da tutte le guerre e l’insensatezza dei discorsi di chi manda i giovani a morire

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Notiziario 25.12.2025, 11:00

  • Keystone
Di: AP/DPA/MgR 

Nell’omelia per la messa di Natale celebrata in San Pietro giovedì mattina, il Papa ha fustigato le “ferite aperte” lasciate dalle guerre ed ha citato in particolare la situazione a Gaza.

Il Papa è partito dalla capanna di Gesù bambino per arrivare alle sistemazioni precarie dei profughi e degli sfollati. “Come non pensare alle tende di Gaza, da settimane esposte alle piogge, al vento e al freddo, e a quelle di tanti altri profughi e rifugiati in ogni continente, o ai ripari di fortuna di migliaia di persone senza dimora, dentro le nostre città?”.

Non è la prima volta che Leone XIV, nei suoi sette mesi di pontificato, denuncia la situazione umanitaria di Gaza e ribadisce che, per la Santa sede, l’unica soluzione possibile nel conflitto tra Israele e Paletina è una che includa uno Stato palestinese.

Fragile è la carne degli inermi

Leone non si è limitato alla situazione in Medio Oriente. “Fragile è la carne delle popolazioni inermi, provate dalle guerre in corso o concluse lasciando macerie e ferite aperte. Fragili sono le vite dei giovani costretti alle armi, che proprio al fronte avvertono l’insensatezza di ciò che è loro richiesto e la menzogna” dei “roboanti discorsi di chi li manda a morire”.

Per il pontefice “ci sarà pace quando i nostri monologhi si interromperanno e, fecondati dall’ascolto, cadremo in ginocchio davanti alla nuda carne altrui”.

Il pontefice aveva proposto una tregua natalizia per la guerra in Ucraina, ma la sua richiesta non è stata ascoltata.

Netanyahu: solo in Israele i cristiani prosperano

Israele è l’unico paese del Medio Oriente in cui la comunità cristiana prospera, secondo il premier Benjamin Netanyahu, in un video diffuso dal suo ufficio in occasione delle feste natalizie. Netanyahu sottolinea come il comune di Gerusalemme distribuisca alberi di Natale cristiani, mentre “a Jenin i palestinesi hanno bruciato un albero di Natale nella chiesa del Santo Redentore”.

Israele ha anche respinto l’appello formulato ieri da quattordici paesi - fra cui Francia, Gran Bretagna, Canada e Giappone - a cessare l’espansione delle colonie ebraiche in Cisgiordania, affermando che si tratta di un gesto “moralmente reprensibile. Governi stranieri non bloccheranno il diritto degli ebrei a vivere in terra di Israele” ha scritto il ministro degli esteri Saar su X.

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