Mondo

Nuovi dazi tra Stati Uniti e Cina

Le tariffe portuali riaccendono le tensioni commerciali tra i due Paesi

  • Ieri, 17:18
01:43

Radiogiornale delle 12.30 del 14.10.2025: Il servizio di Lorenzo Lamperti sulle tasse portuali introdotte da Stati Uniti e Cina

RSI Info 14.10.2025, 12:30

  • Keystone
Di: Radiogiornale-Lorenzo Lamperti/Reuters/Gi.Lo 

In seguito alle restrizioni annunciate settimana scorsa dalla Cina alle esportazioni di terre rare e alle relative tecnologie verso gli Stati Uniti, il presidente USA Donald Trump ha minacciato l’imposizione di ulteriori dazi al 100% sui tutti i prodotti di produzione cinese. La risposta della Cina non si è fatta attendere e ha imposto tasse speciali alle navi americane che attraccano nei porti cinesi.

Tali tasse si applicherebbero a navi di proprietà di società statunitensi, a quelle gestite da enti statunitensi, comprese quelle con una partecipazione statunitense pari o superiore al 25%, alle navi battenti bandiera statunitense e alle navi costruite negli Stati Uniti, rispecchiando sotto molti aspetti le tasse portuali applicate dagli USA alla Cina. Infatti, dazi simili erano già stati annunciati ad aprile dagli Stati Uniti nei confronti delle navi cinesi nei porti americani, facendo del mare aperto un fronte chiave nella guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali.

Anche cinque filiali statunitensi di un costruttore navale sudcoreano, Hanwha Ocean, sarebbero state sanzionate, in quanto accusate di favoreggiare gli Stati Uniti in un’indagine sul crescente dominio della Cina nel settore della cantieristica navale mondiale. Il Ministero del Commercio cinese sostiene che tale indagine metta in pericolo la sicurezza nazionale della Cina e la sua industria navale. La Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno instaurato legami più stretti in fatto di cantieristica navale in risposta al predominio della Cina quale maggiore costruttore navale mondiale.

I mercati osservano, mentre Stati Uniti e Cina parlano di dialogo

I mercati mondiali hanno reagito ai nuovi risvolti di questa guerra commerciale e durante lo scorso fine settimana entrambe le parti hanno tentato di rassicurare gli investitori, sottolineando la cooperazione tra i team negoziali e la possibilità di trovare un’intesa. Oggi, martedì, il ministro del commercio cinese, Wang Wentao, ha esortato gli Stati Uniti a “correggere le loro pratiche errate” e a perseguire invece il dialogo e la consultazione. “Se gli Stati Uniti sceglieranno la via dello scontro, la Cina andrà fino in fondo; se sceglieranno il dialogo, la porta della Cina rimarrà aperta”, ha aggiunto. Dal canto suo, il presidente Trump aveva scritto domenica sul suo social Truth: “Non preoccupatevi per la Cina”.

Il segretario al tesoro degli USA, Scott Bessent, ha dichiarato martedì che l’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping previsto per la fine di ottobre è ancora in programma, aprendo così una possibilità di risoluzione per la guerra commerciale e favorendo il rialzo dei principali indici di mercato statunitensi. Anche da parte cinese è stato confermato che la comunicazione è ancora aperta, sottolineando però come non ci possa essere un vero dialogo finché gli Stati uniti continueranno a minacciare nuove sanzioni.

L’escalation arriva dopo un periodo di calma

L’escalation dei dazi tra Stati Uniti e Cina dell’ultima settimana arriva dopo un periodo favorevole per le relazioni tra i due Stati. A settembre, infatti, era stato raggiunto un accordo per cui la divisione statunitense di TikTok sarebbe passata sotto proprietà americana e ByteDance (la proprietaria originaria cinese) avrebbe mantenuto solo una quota di minoranza.

La Cina guarda altrove: incontri con Canada e Svezia

È in questo contesto di guerra commerciale con gli Stati Uniti che la Cina sembra voler rafforzare le relazioni e le collaborazioni con altri Paesi. Infatti, il 16 e il 17 ottobre sono stati annunciati degli incontri del ministro degli esteri cinese, Wang Yi, con le sue controparti in Canada e in Svezia.

La Cina sul panorama internazionale: nuovi accordi sull’energia rinnovabile con l’Islanda

La Cina e l’Islanda rafforzeranno la cooperazione intergovernativa e industriale nel settore dell’energia geotermica e rinnovabile, secondo una dichiarazione congiunta rilasciata martedì dai media statali cinesi.

Entrambe le parti si impegneranno a ridurre le emissioni di gas serra, promuovere la trasformazione energetica e creare posti di lavoro e opportunità commerciali nel settore delle rinnovabili.

Il documento è stato pubblicato a seguito di un incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente islandese Halla Tomasdottir a Pechino.

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