Mykhailo Stselnikov, il cittadino ucraino arrestato per l’uccisione sabato del deputato ed ex presidente del Parlamento Andriy Parubiy, ha confessato di esserne l’autore. Ha tuttavia negato qualsiasi legame con la Russia, ipotizzato dai media e dalla polizia dopo l’omicidio. Si sarebbe trattato di una “vendetta personale” contro le autorità ucraine per la morte al fronte del figlio del 52enne. Parubiy sarebbe stato scelto come bersaglio perché residente nella medesima città, Leopoli.
L’omicida ha dichiarato di aspettarsi una condanna nei tempi più brevi possibili, nella speranza di far parte di uno scambio di prigionieri fra Kiev e Mosca e poter così cercare il corpo del giovane soldato, disperso in guerra dal 2023.
Stselnikov aveva agito vestito da fattorino e aveva sparato otto colpi contro Parubiy. Si era assicurato che la vittima fosse morta, prima di darsi alla fuga. Il suo arresto era stato annunciato nella notte fra domenica e lunedì.
Parubiy, 54 anni, era un politico molto conosciuto in Ucraina, fra i protagonisti della rivoluzione di Maidan del 2014. Fra i fondatori del Partito social-nazionale, poi divenuto Svoboda, si era poi distanziato da posizione di estrema destra, per aderire a formazioni più centriste, europeiste ma dalla retorica comunque nazionalista.

Ucraina, giornata dell'indipendenza
Telegiornale 24.08.2025, 20:00