“Penso che quello che l’amministrazione ha messo sul tavolo sia molto positivo. E’ un’opportunità reale per fermare la violenza, rilasciare gli ostaggi e cominciare il processo per la ricostruzione”. Così John Kerry, ex segretario di Stato USA dal 2013 al 2017 con Obama, commenta il piano di pace per Gaza proposto dal presidente statunitense Donald Trump. Kerry ha rilasciato l’intervista alle telecamere del Telegiornale della RSI a Ginevra, in occasione del convegno “Building Bridges”, dedicato alla finanza sostenibile.
“Si tratta di guardare ora a medio-lungo termine, in modo da poter intravedere una pace vera - ha detto Kerry -. È insidioso. Hamas non ha ancora preso posizione e anche quando lo farà, servirà molto tempo ma sono positivo e sono felice ci sia questa opportunità”.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/mondo/Ecco-i-20-punti-del-piano-di-Trump-per-Gaza--3156676.html
Diplomatico di lungo corso, John Kerry ritiene che rimangano dunque alcune zone d’ombra e molto lavoro da fare, soprattutto per la diplomazia. Questo piano è sulla buona strada per avere due popoli e due Stati? “Bisogno provarci, ovviamente ci sono persone in Israele che sono contrarie a questa opzione nella stessa amministrazione del premier Netanyahu ma bisogna che si porti avanti in un modo o nell’altro. Ci sono ovviamente complicazioni, l’autorità palestinese, Hamas, cosa faranno? È davvero insidioso ma questa è la parte più importante in cui la diplomazia dovrà giocare il suo ruolo”.
Secondo Kerry l’elemento principale e più positivo di questo nuovo piano per fermare il conflitto è che “cerca di essere inclusivo, per quanto possibile”. Anche se i palestinesi non sono stati coinvolti? “Intanto l’Autorità Palestinese è stata menzionata nel piano e comunque bisogna cominciare e questo è un buon punto di partenza”.