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Raggiunto un accordo per la COP31

La prossima conferenza sul clima si terrà in Turchia ma con presidenza australiana

  • Un'ora fa
Chris Bowen, ministro per il clima e l'energia australiano, alla COP30 di Belem

Chris Bowen, ministro per il clima e l'energia australiano, alla COP30 di Belem

  • Keystone
Di: ATS/Gi.Lo 

Da mesi Australia e Turchia si contendevano la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2026 (COP31). Ora sono giunte a un compromesso: l’Australia ha fatto un passo indietro a condizione di ospitare gli incontri pre-COP sul suo territorio e di dare la presidenza al suo ministro del clima, Chris Bowen. La prossima conferenza sul clima si terrà quindi ad Antalya, in Turchia.

La necessità di un consenso

Il Paese ospitante deve essere scelto per consenso dagli Stati partecipanti alla conferenza. La disputa tra Australia e Turchia avrebbe comportato che nessuno dei due Paesi avrebbe potuto essere selezionato finché l’altro non avesse ritirato la propria candidatura. È stato quindi necessario raggiungere un accordo per condividere tale responsabilità.

Nel caso non si fosse giunti a un compromesso, la COP31 sarebbe stata organizzata di default a Bonn, città della Germania occidentale che ospita il segretariato delle Nazioni Unite per il clima.

I motivi della candidatura australiana

L’Australia insisteva sull’importanza di tenere la prossima COP ad Adelaide, città costiera australiana, sostenendo che avrebbe co-ospitato l’incontro con gli Stati insulari del Pacifico, considerati tra i più vulnerabili ai cambiamenti climatici a causa dell’innalzamento del livello del mare.

ln seguito all’accordo con la Turchia, il primo ministro australiano Anthony Albanese ha parlato di “una grande vittoria” per entrambi i Paesi. L’Australia intende comunque garantire che le esigenze degli Stati del Pacifico siano al centro della COP31.

Il ministro del clima australiano, Chris Bowen, ha affermato che la Turchia manterrà il titolo formale di presidente e “si occuperà delle sedi e del funzionamento” della conferenza, ma che sarà lui a dirigere i negoziati.

Le ragioni della Turchia

La Turchia - come riferisce la BBC - riteneva di avere buone ragioni per candidarsi come Paese ospitante, dato che nel 2021 si era fatta da parte e aveva permesso al Regno Unito di tenere l’incontro a Glasgow.

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COP30, l'impegno della Svizzera per il clima

Telegiornale 19.11.2025, 20:00

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