La Cina ha condannato giovedì la decisione, definita “irragionevole”, del presidente statunitense Donald Trump di revocare i visti agli studenti cinesi, nell’ambito della sospensione dei visti per gli studenti stranieri decisa dal governo USA; ultima misura tra quelle adottate dall’amministrazione statunitense nella sua offensiva contro le università, in particolare Harvard, che giovedì terrà la sua cerimonia annuale di consegna dei diplomi di laurea.
Il governo statunitense “revocherà con fermezza i visti per gli studenti cinesi, in particolare per quelli che hanno legami con il Partito Comunista Cinese o che studiano in settori sensibili”, ha dichiarato mercoledì il capo della diplomazia USA, Marco Rubio. “Rivedremo anche i criteri per rafforzare l’esame di tutte le future richieste di visto dalla Cina e da Hong Kong”, ha aggiunto il Segretario di Stato. Anche durante il suo primo mandato (2017-2021), Trump aveva preso di mira gli studenti cinesi.
Pechino, da parte sua, ha dichiarato che “gli Stati Uniti hanno irragionevolmente revocato i visti agli studenti cinesi con il pretesto dell’ideologia e della (protezione dei) diritti nazionali”, ha dichiarato ai giornalisti la portavoce del Ministero degli Esteri, Mao Ning.
Gli studenti cinesi iscritti alle università USA sono più di 277’000
Più di 277’000 cinesi si sono iscritti alle università USA per l’anno accademico 2023-2024, secondi solo agli studenti indiani, secondo un rapporto del Dipartimento di Stato. Gli studenti cinesi rappresentano una delle più importanti fonti di reddito per le università statunitensi.
Gli atenei europei e svizzeri, nuova meta degli studenti stranieri
Ora gli studenti stranieri, di fronte alla chiusura statunitense, stanno prendendo in considerazione l’idea di iscriversi alle università europee. Cosa che potrebbe rappresentare un’opportunità per gli atenei europei (e svizzeri in particolare).
Gli attacchi di Trump alle università
Dal suo ritorno alla Casa Bianca in gennaio, Donald Trump ha intrapreso una vasta campagna contro le università, che accusa di propagare un’ideologia “woke”. In particolare, le ha criticate per le loro politiche di promozione della diversità e per aver permesso l’aumento delle manifestazioni contro la guerra a Gaza, che Trump associa all’antisemitismo.
La stretta di Trump sui visti agli studenti stranieri
L’amministrazione Trump, decisa a imporre la sua ideologia nazionalista e conservatrice, martedì ha ordinato la sospensione del trattamento dei visti per gli studenti stranieri, di cui vuole controllare i social network e sapere cosa hanno pubblicato anche in passato. In un documento interno consultato dall’AFP, il Dipartimento di Stato chiede ora alle ambasciate e ai consolati USA di non autorizzare “appuntamenti per nuovi visti per studenti o programmi di scambio”, in attesa della pubblicazione di “linee guida sull’esame approfondito dei social network per tutte le domande di questo tipo”.
Da gennaio, centinaia di studenti stranieri si sono già visti revocare il visto, mentre gli studenti legalmente presenti negli Stati Uniti che hanno partecipato a manifestazioni pro-palestinesi sono stati arrestati e minacciati di espulsione.
Ad Harvard, “innumerevoli studenti stranieri si sono informati sulla possibilità di trasferirsi in un’altra università”, nonché sulla “loro situazione e sulle loro opzioni”, ha scritto mercoledì Maureen Martin, direttrice dei servizi di immigrazione della prestigiosa università americana, in un documento depositato in tribunale. L’offensiva di Trump ha causato “profonda paura”, “confusione” e “stress emotivo” tra gli studenti e i ricercatori stranieri, ha aggiunto.
Nel mirino di Trump anche i funzionari stranieri
Non solo una stretta sui visti degli studenti. Trump va oltre: mercoledì l’amministrazione USA ha annunciato che rifiuterà il visto ai funzionari stranieri che “censurano” gli statunitensi sui social network. Rubio - accusato da alcuni di aver revocato i visti ai critici di Israele - ha detto che all’estero ci sono stati “palesi atti di censura” contro le aziende USA. Per rappresaglia, mercoledì ha annunciato “una nuova politica di restrizione dei visti che si applicherà ai funzionari stranieri e alle persone che sono complici nella censura degli americani”, senza fare nomi.

Da Washington, Massimiliano Herber
Telegiornale 29.05.2025, 20:00