ANALISI

Trump: “Israele non annetterà la Cisgiordania”. Ma è credibile?

Il Radiogiornale lo ha chiesto al giornalista Michele Giorgio: “Con ogni probabilità il presidente statunitense non potrà fare a meno di integrare l’Autorità nazionale palestinese nella gestione di Gaza”

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RG 07.00 del 26.09.2025 L’analisi di Michele Giorgio in diretta da Gerusalemme

RSI Info 26.09.2025, 09:06

  • AP Photo/Alex Brandon)
Di: Radiogiornale/joe.p. 

Donald Trump ieri si è intrattenuto con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, per una discussione positiva, a suo giudizio, sul conflitto in corso in Medio Oriente. Il presidente statunitense ha dichiarato che non permetterà mai ad Israele di annettere la Cisgiordania e che la fine della guerra a Gaza non è mai stata così vicina. Che credito dare a queste affermazioni? Il Radiogiornale lo ha chiesto al giornalista Michele Giorgio, che in questo momento si trova a Gerusalemme.

“La dichiarazione di Trump - spiega Giorgio - in apparenza è netta e tutti i mezzi di informazione israeliani danno molta rilevanza alle parole del presidente americano. Allo stesso tempo, scrive questa mattina il quotidiano Yedioth Ahronoth, Trump indirettamente ha aiutato Netanyahu a tenere a freno la componente più estrema del suo esecutivo, perché lo stesso premier non era convinto sino in fondo dell’idea dell’annessione della Cisgiordania a Israele, tenendo conto del prezzo politico e diplomatico che Israele pagherebbe nelle relazioni con quei paesi arabi, Emirati in testa, che hanno stabilito rapporti stretti con lo Stato ebraico”.

“Allo stesso tempo - prosegue Michele Giorgio - Netanyahu vorrà dimostrare, forse già nel discorso di oggi alle Nazioni Unite, che Israele non è uno Stato vassallo di Washington e respingerà con forza i riconoscimenti dello Stato di Palestina giunti da Francia, Gran Bretagna ed da altri governi occidentali”.

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Telegiornale 23.09.2025, 12:30

“Diversi deputati della destra - continua Giorgio - già chiedono al primo ministro di non piegarsi alle pressioni americane. Anche per questo Netanyahu quanto incontrerà Trump lunedì cercherà di ottenere l’approvazione degli Stati Uniti ad atti concreti per impedire la nascita di uno Stato palestinese, che ieri il presidente Mahmoud Abbas, ha detto di essere pronto a creare escludendo Hamas dal potere”.

La domanda ora, conclude Michele Giorgio da Gerusalemme, “è se Trump darà a Netanyahu il via libera a provvedimenti drastici mentre parla di fine della guerra a Gaza e con ogni probabilità non potrà fare a meno di integrare in qualche modo, come chiedono i paesi arabi, l’Autorità nazionale palestinese nella gestione di Gaza al posto di Hamas”.

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