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Uccisi due funzionari israeliani a Washington

Erano nei pressi del Museo Ebraico nel centro della capitale americana quando sono stati raggiunti da colpi d’arma da fuoco - Entrambi lavoravano per l’ambasciata d’Israele

  • 22 maggio, 06:19
  • 23 maggio, 05:49
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Notiziario

Notiziario 22.05.2025, 06:00

  • Reuters
Di: Reuters/AFP/EnCa 

Due dipendenti dell’ambasciata israeliana negli Stati Uniti sono stati uccisi mercoledì sera nei pressi del Museo Ebraico della capitale americana, Washington. La polizia metropolitana ha già arrestato il presunto aggressore, Elias Rodriguez, trentenne di Chicago. L’ambasciata stava organizzando un ricevimento per giovani diplomatici presso il museo. Il fatto è stato confermato dalla responsabile della Sicurezza interna degli Stati Uniti, Kristi Noem.

L’uomo ucciso, ha scritto in un post su X il ministro israeliano Amichai Chikli, aveva 28 anni, si chiamava Yaron Lischinsky e lavorava nel dipartimento politico dell’ambasciata. La seconda vittima, compagna del 28enne, è Sarah Milgrim, ebrea americana, anche lei impiegata presso la rappresentanza.

Il direttore dell’FBI Kash Patel ha dichiarato che lui e la sua squadra sono stati informati della sparatoria. Danny Danon, ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite, ha definito per parte sua la sparatoria “un atto sconsiderato di terrorismo antisemita”. “Fare del male a diplomatici e alla comunità ebraica significa oltrepassare una linea rossa”, ha dichiarato Danon in un post. “Siamo fiduciosi che le autorità statunitensi prenderanno provvedimenti forti contro i responsabili di questo atto criminale”.

Il presunto omicida ha finto di essere un testimone

L’assassino che mercoledì sera ha ucciso la giovane coppia fuori dal Museo Ebraico di Washington ha finto di aver assistito a quanto accaduto e ha atteso l’arrivo della polizia per oltre dieci minuti prima di affermare di “averlo fatto per Gaza”, ha riferito una testimone oculare alla CNN, precisando di aver sentito degli spari poco dopo la fine dell’evento al museo, verso le 21.00 ora locale.

“Ci sono stati altri spari e poi un ragazzo è entrato di corsa nell’edificio e gli addetti alla sicurezza gli hanno offerto dell’acqua, cercando di confortarlo. Aveva un comportamento irregolare. Hanno pensato che avesse assistito alla sparatoria”, ha detto la testimone. L’uomo ha chiesto alla sicurezza di chiamare la polizia. Quando la polizia è arrivata, circa dieci minuti dopo, l’uomo si è assunto la responsabilità del crimine, dicendo: “L’ho fatto, l’ho fatto per Gaza. Palestina libera!”.

L’amministrazione Trump condanna l’attentato

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump giovedì ha definito “orribili” le due uccisioni. “Questi terribili omicidi a Washington, ovviamente motivati dall’antisemitismo, devono fermarsi ora”, ha rimarcato sui social network . “L’odio e il radicalismo non hanno posto negli Stati Uniti”, ha aggiunto.

Gli ha fatto eco il segretario di Stato Marco Rubio. “Questo è stato un atto spudorato di violenza vigliacca e antisemita. Non commettete errori: troveremo i responsabili e li consegneremo alla giustizia”, ha scritto Rubio sui social network, quando però il primo sospetto era già stato arrestato dalla polizia, subito dopo i fatti.

I soccorsi giunti sul posto dell'attacco ai funzionari israeliani

I soccorsi giunti sul posto dell'attacco ai funzionari israeliani a Washington mercoledì sera

  • x/BBCBreaking

Netanyahu: “Rafforzata la sicurezza nelle ambasciate”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è detto “scioccato per il terribile omicidio anti-semita del personale dell’ambasciata di Washington”. Quale prima misura, il premier ha annunciato che “sarà rafforzata la sicurezza nelle ambasciate israeliane nel mondo”.

Sempre dallo Stato ebraico giunge la reazione del presidente Isaac Herzog: “Sono sconvolto dalle scene di Washington. Questo è un atto spregevole di odio, di antisemitismo, che ha causato la morte di due giovani dipendenti dell’ambasciata israeliana”, ha scritto su X. Aggiungendo che “America e Israele saranno uniti in difesa del nostro popolo e dei nostri valori comuni. Il terrore e l’odio non ci spezzeranno”.

Il giovane ucciso aveva anche il passaporto tedesco

Anche il capo della diplomazia tedesca Johann Wadephul si è detto “scioccato dal perfido omicidio”, denunciando la “violenza antisemita” sui social network. Durante un dibattito al Bundestag, ha sottolineato che la vittima maschile, Yaron Lischinsky, “aveva anche un passaporto tedesco”, confermando quanto riferito da fonti diplomatiche.

In una dichiarazione, rilasciata in Germania, l’Associazione tedesco-israeliana (DIG) ha riferito che il giovane era “cresciuto in parte in Baviera” e parlava correntemente il tedesco.

“Ricordiamo Yaron come un uomo aperto, intelligente e profondamente impegnato, il cui interesse per le relazioni tedesco-israeliane e per il cammino verso la coesistenza pacifica in Medio Oriente traspariva a tutti coloro che lo circondavano”, ha dichiarato il presidente della DIG Volker Beck. Il giovane era impiegato presso l’ambasciata israeliana a Washington dal 2022, ha aggiunto Beck.

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