Subire un evento traumatico, catastrofico o violento può avere effetti psicologici duraturi su chi l’ha vissuto. Non solo: la letteratura scientifica dimostra sempre più di frequente che gli effetti di un evento negativo possono ripercuotersi sul DNA, ed essere persino trasmessi di generazione in generazione.
Di cosa parliamo
La parola trauma deriva dal greco e significa danneggiare, ledere, contiene inoltre un duplice riferimento a una ferita con lacerazione, ed agli effetti di uno shock violento sull’insieme dell’organismo.
“I traumi lasciano tracce nel corpo che possiamo ritrovare a diversi livelli”, spiega ai microfoni di Alphaville lo psicologo, professore e ricercatore in psicobiologia all’Università di Pavia Livio Provenzi, ospite di recente della rassegna Neurovisioni al cinema Lux di Massagno. Tracce di queste modifiche si possono ritrovare “nel funzionamento del cervello, ma anche a livello di quelle che vengono chiamate memorie epigenetiche, piccole modificazioni all’interno del nostro DNA”, aggiunge.
Traumi ed epigenetica
Alphaville 17.11.2025, 11:05
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L’epigenetica e il trauma
A occuparsi di come i fattori ambientali e gli stili di vita possono modificare l’espressione dei geni è proprio l’epigenetica, che ci permette di capire come l’esperienza può istruire il DNA a funzionare in un certo modo. “È come se il DNA prendesse appunti dalle esperienze per regolarsi di conseguenza”, afferma il ricercatore. Non dobbiamo però immaginarci delle vere e proprie modifiche strutturali, quanto piuttosto delle variazioni nella “produttività”del DNA, che può essere tendenzialmente attivo o spento.

Effetto yo-yo (da Il giardino di Albert, di Cesare Bernasconi)
RSI Food 14.10.2024, 20:40
Nei suoi studi, Livio Provenzi studia come le prime relazioni plasmino il cervello dei bambini. Oggi sappiamo che eventi precoci come abusi o maltrattamenti possono lasciare tracce epigenetiche che influenzano lo sviluppo cognitivo ed emotivo. Eppure, “queste modificazioni non sono nella forma di un destino che non possiamo più evitare”, precisa Provenzi, ma “sono sempre suscettibili di essere ulteriormente rielaborate”. Il ricercatore cita studi su modelli animali che dimostrano come l’alta qualità di cure genitoriali possa cancellare le tracce epigenetiche negative.
Anche negli esseri umani, il modo in cui reagiamo alle esperienze stressanti può influenzare quanto queste modifichino il nostro DNA. “Noi, rispetto ai topini da esperimento, abbiamo una complessità di significati che costruiamo e che in qualche modo continua a modificare il modo in cui facciamo i conti con le esperienze”, spiega Provenzi.
Epigenetica e disuguaglianze
Alphaville 16.01.2024, 12:35
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Il tema del trauma transgenerazionale è un altro aspetto importante della ricerca. Provenzi spiega che non solo le esperienze dirette, ma anche lo stress vissuto dalle donne in gravidanza o il dolore dei bambini prematuri in terapia intensiva possono lasciare del tracce nel DNA.
Il nostro futuro, tra fragilità e speranza
La ricerca sull’epigenetica ci mostra che siamo fondamentalmente fragili, suscettibili di modificare il nostro corpo a seconda delle esperienze. “Noi facciamo parte dell’ambiente in cui viviamo”, sottolinea il ricercatore. “Questo ci porta a essere costantemente in un rapporto di modifiche continue. Noi modifichiamo l’ambiente attorno a noi e ne veniamo modificati”.
Ma c’è una buona notizia: questa fragilità può diventare una risorsa. “Investendo in azioni di cooperazione, collaborazione e supporto reciproco possiamo non solo farci del bene, ma possiamo addirittura entrare nel nostro DNA e in qualche modo proteggerlo dalle esperienze stressanti e traumatiche della quotidianità”.
Insomma, la ricerca nel campo dell’epigenetica e del trauma sta aprendo nuove strade per comprendere come le nostre esperienze influenzino la nostra biologia e la nostra psiche. Allo stesso tempo, sta offrendo nuove speranze per la guarigione e la resilienza, mostrando che, anche di fronte ai traumi più profondi, c’è sempre la possibilità di rielaborazione e trasformazione.
La rassegna
Neurovisioni è una rassegna organizzata da BrainCircle Lugano e dalla Fondazione Sir John Eccles che unisce cinema e neuroscienze. Il prossimo appuntamento è previsto per il 1 dicembre 2025 al Cinema Lux di Massagno. Il programma completo è consultabile dal sito web di BrainCircle Lugano.








