Il ritratto genetico dell'organismo unicellulare che quattro miliardi d'anni fa fu l'ultimo antenato comune di tutti gli esseri viventi è stato pubblicato su Nature Microbiology dai ricercatori dell'Università di Düsseldorf. Dimostra che "Luca" (Last Universal Common Ancestor) era capace di sopravvivere in un ambiente estremo, privo d'ossigeno, caldo e ricco di minerali, in condizioni molto simili a quelle di certe sorgenti termali.
Per ottenere questo inedito spaccato sulle condizioni che hanno dato origine alla vita sul nostro pianeta, gli scienziati hanno rovistato fra sei milioni di geni appartenenti ad analoghi esseri attualmente viventi, riuscendo a trovarne 300 antichissimi. Partendo da questi pochi dati sono riusciti a ricostruire metabolismo e habitat del lontano antenato che -s'è scoperto ancora- si nutriva d'anidride carbonica, azoto e idrogeno, sfruttando anche metalli quali il ferro e altri elementi come il selenio.
Uno stile di vita che, a grandi linee, ricorda quello di certi batteri, del genere clostridium, ad esempio, o anche archeobatteri metanogeni.
ANSA/dg