Come nel precedente test di gennaio, l’enorme navicella spaziale Starship della SpaceX di Elon Musk è esplosa in quota giovedì, generando una “costellazione” di detriti incandescenti sui Caraibi che ha costretto le autorità a fermare brevemente il traffico aereo. Ma il primo stadio, il razzo Super Heavy dotato di una trentina di potenti motori, è riuscito comunque a rientrare e ad atterrare con una manovra spettacolare che solo SpaceX ha imparato a fare, afferrato da due bracci meccanici sulla rampa di lancio in Texas.
“Abbiamo perso il contatto con la navicella”, ha annunciato un manager di SpaceX in un video broadcast. “È successo l’ultima volta, quindi abbiamo una certa esperienza”, ha aggiunto con un pizzico di ironia. L’azienda ha confermato che la capsula ha subito un “disassemblaggio rapido non programmato”, l’eufemismo preferito da Elon Musk che significa semplicemente un’esplosione.
I video condivisi sui social network giovedì mostrano scie scintillanti nei cieli sopra le Bahamas. Contattato dall’AFP, il governo delle Bahamas non ha risposto immediatamente. La FAA, l’ente statunitense che regola l’aviazione, ha annunciato di aver sospeso alcuni decolli negli aeroporti della Florida e della Costa orientale e di aver “rallentato brevemente gli aerei” per evitare possibili collisioni.

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Notiziario 07.03.2025, 06:00
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