SONDAGGIO

A metà legislatura l’UDC va oltre il 30%

È la tendenza registrata dall’ultimo Barometro elettorale SSR - L’area di sinistra recupera consensi, mentre perdono terreno PLR, Centro e Verdi liberali

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Palazzo federale, Berna

Il sondaggio si basa sulle opinioni espresse da più di 32'000 aventi diritto di tutte le regioni linguistiche

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Di: Alex Ricordi 

Quali sarebbero i vincitori e i perdenti delle Elezioni federali, se si votasse oggi? È l’interrogativo a cui ha risposto l’ultimo Barometro elettorale lanciato dalla SSR. E gli esiti di questo sondaggio di metà legislatura, cui hanno contribuito più di 32’000 aventi diritto, si possono così riassumere: l’UDC svetta, PS e Verdi recuperano terreno, mentre a perderlo sono PLR, Centro e Verdi liberali.

Più nel dettaglio lo slancio mostrato dai democentristi si traduce, per la prima volta, in un risultato che supera la soglia del 30%. Il PLR, invece, accusa una nuova erosione di consensi e lascia sul terreno un punto percentuale rispetto al risultato delle ultime Federali.

Il Centro, sempre determinato a imporsi come terza forza politica, non riesce però ad approfittare delle difficoltà dei liberali-radicali e perde, anzi, mezzo punto percentuale. La stessa quota, ma in positivo, è invece guadagnata sia dai socialisti, che dagli ecologisti. I Verdi liberali, infine, arretrano nella misura di 1,5 punti percentuali.

L’UDC da un lato, e PS e Verdi dall’altro, incassano così complessivamente 3,5 punti percentuali a scapito dell’area di centro. Le dinamiche inquadrate dal Barometro vanno quindi nel senso di una polarizzazione delle intenzioni di voto.

I temi del momento

Fatto il punto sulle preferenze ai partiti, il Barometro si è quindi soffermato sulle sfide che la popolazione giudica più rilevanti. E a prevalere è inequivocabilmente il problema della crescita dei premi di assicurazione malattia. Fra le altre tendenze rilevate dal sondaggio figurano anche maggiori preoccupazioni per lo stato dell’economia, sull’onda dei forti dazi imposti da Trump alle esportazioni svizzere negli USA, e per i problemi legati alla carenza di alloggi e ai costi per le abitazioni: questi ultimi, va rilevato, fanno breccia per la prima volta nella parte alta di questa graduatoria.

Ad ogni modo il dossier dei costi della salute si impone piuttosto nettamente su tutti gli altri e risulta particolarmente percepito nella Svizzera italiana, sempre alle prese con un’incidenza dei premi ben più consistente rispetto alla media nazionale.

Ma quali sono, di converso, quei temi che ricevono invece troppa attenzione? Si tratta di una domanda rivolta per la prima volta ai partecipanti al sondaggio. E attualmente, secondo gli interpellati, è soprattutto il tema della parità di genere a beneficiare di un’attenzione giudicata eccessiva.

Il giudizio dato alla politica

Ampio spazio del sondaggio è stato infine riservato alle valutazioni su istituzioni e attori politici. E un primo dato risiede nel fatto che il Consiglio federale non brilla, per fiducia corrisposta, nel confronto con le altre istituzioni. A ottenere qui lo score più elevato è infatti la Camera dei cantoni, seguita dagli esecutivi comunali e quindi dal Governo. Fanalino di coda, il Consiglio nazionale. Quanto all’orientamento delle Camere e del Governo, esso è giudicato tendenzialmente troppo a destra da una maggioranza degli interpellati.

I partecipanti al sondaggio sono stati quindi invitati a valutare l’influenza che, secondo loro, viene esercitata dai 7 consiglieri federali. Lo scorso anno questa graduatoria vedeva al primo posto Albert Rösti. Ora invece a primeggiare è Karin Keller-Sutter, che si impone nelle percezioni grazie alla forte visibilità avuta negli ultimi mesi sia a livello nazionale, che internazionale. Al responsabile del DATEC viene comunque sempre riconosciuto un elevato grado d’influenza. Gli altri ministri, invece, ottengono riscontri nettamente inferiori.

Alcuni di loro si prendono però una rivincita sul piano della simpatia. È il caso di Martin Pfister e Beat Jans che figurano attualmente in cima a questa graduatoria. Il minore “indice di simpatia” continua invece a essere attribuito a Ignazio Cassis.

La raccolta dei dati del sondaggio, lanciato online sui portali d’informazione della SSR, ha avuto luogo fra il 25 agosto e l’11 settembre. L’elaborazione è stata effettuata dall’istituto di ricerca demoscopica Sotomo. Il margine d’errore, per eccesso o per difetto, è di 1,2 punti percentuali.

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Notiziario 06.00 del 3.10.2025 Il servizio di Alessio Veronelli

RSI Info 03.10.2025, 05:54

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