Svizzera

Global Sumud Flotilla: “Rimpatrio a carico dei partecipanti”

Il DFAE ha confermato che tutti i fermati di origine elvetica sono stati trasportati e registrati ad Ashdod - La protezione consolare è garantita in caso di problemi con documenti e denaro che andrà poi rimborsato

  • Un'ora fa
  • 49 minuti fa
Global Sumud Flotilla

Alcune imbarcazioni della Global Sumud Flotilla in una fotografia di inizio settembre al largo della Tunisia

  • Immagine d'archivio Keystone
Di: SEIDISERA/sdr 

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) giovedì sera ha confermato in un comunicato che l’operazione israeliana nei confronti della Global Sumud Flotilla si è conclusa e che tutti i fermati sono stati trasportati ad Ashdod, dove sono stati registrati. Il DFAE ha inoltre dichiarato di essere in contatto con gli avvocati nominati dai partecipanti svizzeri per la loro difesa.

Alcuni cittadini svizzeri, tra cui due ticinesi, Vanni Bianconi e Fabrizio Ceppi, hanno partecipato a questo viaggio, un’azione di attivismo che ha portato al loro arresto da parte delle autorità israeliane. Secondo le ultime informazioni, Ceppi sarebbe in buona salute, mentre non si hanno notizie certe sugli altri cittadini elvetici coinvolti.

Marianne Jenni, Direttrice della Direzione consolare presso il DFAE, ha fornito ai microfoni della SSR ulteriori dettagli sulla situazione chiarendo che “per noi la cosa più importante al momento è poter visitare i cittadini svizzeri che sono stati arrestati e assicurarci che stiano bene, che non siano feriti, che le condizioni di detenzione siano umane e che abbiano il diritto di avere un avvocato”. Riguardo al rimpatrio, la funzionaria ha detto in maniera molto chiara che dovranno pensare loro stessi, i partecipanti, a come rientrare. “La Confederazione, spiega, aveva detto loro più volte che era un’azione pericolosa e che la Svizzera sconsigliava di andare a casa, quindi lo hanno fatto sotto la loro responsabilità.”

La protezione consolare offerta dalla Svizzera, riferisce ancora la direttrice, si limita a fornire assistenza in caso di problemi con i documenti di viaggio o mancanza di fondi sufficienti che, “ovviamente poi andranno rimborsati.” Il DFAE ha assicurato di rimanere in contatto con le autorità israeliane per garantire la protezione consolare ai cittadini svizzeri coinvolti. La situazione continua a evolversi e ulteriori aggiornamenti sono attesi nelle prossime ore.

SEIDISERA 18.00 del 02.10.2025

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